Esempio pratico: dei 1.000 euro incassati come canone d'affitto il proprietario poteva dedurre dall'Irpef il 15% ( e quindi pagava le tasse sull'85% del canone). Si tratta di una riduzione forfettaria che serve a coprire le spese quali tasse, la manutenzione, le spese condominiali. Dal 2013 la quota deducibile scende al 5% e quindi le tasse si pagano sul 95% di quanto si incassa. Il fatto è che chi inserisce nell'Irpef i ricavi da affitto sono coloro che hanno redditi bassi (e quindi una bassa Irpef) perché gli altri hanno convenienza ad usare il sistema della cedolare secca. Tradotto: viene penalizzato di più chi guadagna meno di 25.000 euro l'anno.