«Siamo consapevoli che il 2012 sia l'anno di crisi più acuta per quanto riguarda l'economia reale e quindi, a catena, per le imprese soprattutto quelle di minori dimensioni – dichiara l'assessore Cascino – le leve su cui la Regione può intervenire sono quelle della regolamentazione e della semplificazione, con norme che rendano più facile la vita alle imprese. Sul piano politico, è forte il nostro impegno affinché venga finalmente completato l'iter legislativo sull'accesso alla professione che da circa un anno vive una fase di stallo in Senato. Riteniamo che avere imprese che lavorano in sicurezza e con un elevato grado di qualità abbia risvolti certamente positivi sul fruitore finale, quindi sul cittadino. Inoltre, penso che la Regione, pur tenendo conto dell'attuale normativa statale, possa selezionare, nei bandi di gara, le imprese attraverso sistemi alternativi al massimo ribasso, così come previsto dal codice degli appalti in vigore, per rendere le gare più a mercato, senza mettere in ginocchio le nostre aziende». Tra gli impegni assunti dall'assessore Cascino anche il pressing sulle banche affinché sia riconosciuto un più adeguato accesso al credito alle imprese che abbiano fatture di pagamento in sospeso con la pubblica amministrazione.
«Nell'ultimo anno – spiega Figoli – lo stock del credito erogato alle imprese edili è calato in media del 5% a livello nazionale: in Liguria (-3,6%) si registra una delle diminuzioni più acute e le contrazioni maggiori, a livello provinciale, si riscontrano a Imperia e Savona (-8,5%); alla Spezia un lieve -1,6%, mentre a Genova addirittura un aumento dello 0,3%. A questo panorama di scarsa liquidità si sommano poi i tempi di pagamento da parte della Pa con grave conseguenze sulla tenuta dell'occupazione dell'intero comparto». Secondo Confartigianato Liguria, la flessione degli occupati nell'edilizia nella nostra regione, tra il secondo trimestre 2011 e il primo trimestre 2012, è stata di -12,3% con un'emorragia di oltre 26mila posti di lavoro dipendente, di -10,7% degli indipendenti pari a oltre 21mila lavoratori autonomi.