È quanto emerge dagli ultimi dati della Corte dei Conti-sezione Autonomie locali raccolti attraverso il Sistema informativo sulle operazioni degli enti pubblici (Siope).
L'ammontare di impegni di spesa della Liguria è di 4,1 miliardi di euro. Nell'ultimo quinquennio si è assistito a una progressiva convergenza della spesa media procapite della Liguria verso i valori medi delle altre Regioni. La Liguria passa infatti dai 2.951euro procapite nel 2007 ai 2.552 euro nel 2011(settima in Italia); diversamente, la spesa media delle Regioni ordinarie è aumentata dai 2.587 euro per abitante nel 2007 ai 2.529 euro nel 2011.
«Circa il 92% della spesa della Regione Liguria è destinata alle uscite correnti cioè personale, acquisti di beni e servizi, interessi – commenta Grasso - Appena il 6% si riferisce alle spese in conto capitale, tra le quali rientrano gli investimenti. La spesa per il personale si conferma una voce di spesa importante».
L'Ufficio studi di Confartigianato (dati Istat-Corte dei Conti) ha suddiviso le regioni in quattro gruppi e ha calcolato un eccesso di personale pari al 31% dei dipendenti attualmente in forza, con un 'esubero' di 24.396 dipendenti (1 su 3 è in eccesso) rispetto all'organico ottimale calcolato sulla base del rapporto personale/abitanti della regione più virtuosa della stessa categoria dimensionale.
Dall'analisi dell'eccesso di spesa delle Regioni relativa ai consumi intermedi (in particolare quelle relativa all'acquisto di beni e prestazioni di servizi) per il complesso delle Regioni italiane, è stato individuato un target di risparmio conseguibile di 2.468 milioni di euro ed equivalente a 41 euro per abitante.
«Tra le Regioni a statuto ordinario di dimensioni medio piccole in cui rientra la nostra – conclude Grasso – la Liguria è l'unica a non presentare eccesso di personale, risultando la più virtuosa. È stato invece calcolato che dalla riduzione degli eccessi di spesa sui consumi intermedi, relativi all'acquisto di beni e servizi, deriverebbe una potenziale riduzione dell'addizionale regionale Irpef dell'8,7%, risorse che consentirebbero di non aumentare la fiscalità e incentivare lo sviluppo. Insomma sarebbe una bella boccata d'ossigeno per le imprese in questo momento di forte crisi».