Visto che tutti sono concordi e solidali nel riconoscere che la crisi e le nuove aperture di grandi complessi in città e fuori rischiano seriamente di distruggere la rete commerciale cittadina (dal centro a tutte le periferie, con un vero e proprio movimento centrifugo) e di conseguenza posti di lavoro, sicurezza per le strade e nelle piazze, tradizione centenaria e posti di lavoro, Confcommercio vuole ricordare che molte speranze del commercio spezzino sono rimaste disattese e la solidarietà è rimasta solo a voce o sulla carta.
Gli operatori cittadini non gradiscono più stare ad ascoltare le promesse e chiedono e chiederanno che l'amministrazione non faccia miracoli, ma metta in atto quel che è possibile fare per facilitare la sosta e lo shopping in centro città.
Il centro città è in crisi, si è svuotato, ha sempre più difficoltà a ospitare le auto e di conseguenza visitatori.
È la verità, perché come ha testimoniato sia il nostro reportage fotografico delle scorse settimane che alcuna parte della stampa negli ultimi giorni, i parcheggi sono sempre meno per colpa o di lavori e cantieri avviati contemporaneamente o per far spazio a nuove zone pedonali delle quali ci si chiede quale sarà poi il futuro a seguito del classico taglio del nastro.
Sempre meno stalli per residenti, sempre meno auto che vengono spostate, sempre meno persone da fuori che possano venire a far shopping in città. E come se non bastasse ci sono anche sempre meno parcheggi per gli scooter, in una città che può permettere di girare su due ruote dieci mesi all'anno...
Via Sapri, Via Biassa, Viale Amendola sono solo alcune delle zone divenute off-limits. Sia per chi vi abita che per chi lavora.
In compenso dei parcheggi in struttura promessi non vi è traccia. Non se ne sente neanche più parlare, come nel caso del silos che sarebbe dovuto nascere tra Via Garibaldi e Viale Amendola.
Nel frattempo, però, c'è chi opera con tutte queste difficoltà, o almeno tenta di farlo.
Crediamo quindi che oggi, più che mai, i nostri amministratori debbano dimostrare di tenere alla loro città, alle loro imprese, ai loro imprenditori e ai lavoratori e trovino il coraggio di prendere in mano la situazione o per lo meno di dare avvio a misure che possano dare una boccata di ossigeno all'imprenditoria cittadina.
Chiediamo di nuovo duemilacento parcheggi (uno più uno meno) non a pagamento –quindi a strisce bianche- ubicati su tutto il territorio comunale, in prossimità di zone ad alta imprenditorialità.
Come si sarà notato da qualche mese è aperta al pubblico una nuova struttura commerciale, a cavallo tra i quartieri di Valdellora, del Favaro e di Mazzetta, che gode ed ha goduto di incredibili vantaggi: una nuova rete di infrastrutture (arricchita addirittura tra meno di due anni da una nuova uscita di tangenziale), viabilità ad hoc e anche di circa duemilacento parcheggi che distano dagli ingressi circa trecento metri. Duemilacento parcheggi non a pagamento. È chiaro, chi ha costruito è diventato proprietario dell'area...
Allora noi chiediamo lo stesso a chi vuole l'appoggio degli operatori commerciali, turistici e dei servizi di questa città. Vogliamo lo stesso numero di parcheggi, ribadiamo gratuiti, distribuiti nel territorio comunale.
E non in punti dove non vi sono attività commerciali. Li vogliamo proprio a pochi metri dalle attività commerciali. Li vogliamo divisi tra i quartieri di Muggiano, Pagliari, Fossamatra, Canaletto, Mazzetta, Bragarina, Migliarina, Pieve, Valdellora, centro città, Fossitermi, Colli, Chiappa, Pegazzano, Rebocco, Buggi, Fabiano, Limone, Termo, Marola, Umbertino.
Ecco, per riportare persone in città chiediamo questo. Non ci sembra molto, visto che qualcuno è riuscito ad ottenere tanto in poco, anche noi avanziamo le nostre proposte e richieste. Perché speriamo non si vogliano applicare due pesi e due misure e perché speriamo che i nostri politici abbiano a cuore la propria città, la sua economia, i lavoratori.