Grande rispetto per l'OMS, la carne e in particolare quella rossa è un prodotto alimentare di valenza mondiale e del quale l'uomo da millenni si nutre. L'esagerare in certi consumi è assolutamente inopportuno e non indicato, ma è noto a tutti, e la stessa organizzazione mondiale lo conferma, quanto le carni di manzo, agnello e maiale possono fare parte di una dieta salutare e come la carne rossa sia una buona fonte di proteine, vitamine e minerali come ferro e zinco.
Promuovere la sana dieta "mediterranea" è sicuramente un successo per la nostra gastronomia, ma questo non significa che si debba creare allarmismo. E la decisione inserire in questa categoria la carne rossa che si riferisce a tutti i tipi di carne muscolo di mammifero, come la carne di manzo, vitello, maiale, agnello, montone, cavallo e capra e le carni "lavorate" ossia tutte quelle trasformate attraverso salatura, stagionatura, fermentazione, prodotti affumicati o "altri processi per aumentare il sapore o migliorare la conservazione" rischia di non essere compresa e di non fare un servizio alla salute, in particolare mondiale.
CNA Alimentare, non nasconde preoccupazione e disagio nei confronti di questa decisione che rischia di danneggiare una importante filiera alimentare e di ristoratori di cui l'Italia si vanta, dagli allevatori, ai produttori di insaccati e salumi, ai tanti ristoranti che con questi alimenti realizzano eccellenze gastronomiche. Mi pare che altri possano essere i problemi, nel consigliare ed indirizzare i consumi alimentari. Ad Expo se ne è discusso molto ed ora attendiamo, a partire dalla carta di Milano, adeguati comportamenti.