Le Associazioni degli Agenti Marittimi, degli Spedizionieri del Porto e degli Spedizionieri Doganalisti esprimono congiuntamente un'opinione positiva sul progetto Widermos e sui corridoi logistici che esso mira a realizzare, come su ogni altra iniziativa che contribuisce con fattori di innovazione a potenziare l'efficienza e l'efficacia per tutte le operazioni dei cicli portuali, doganali e di movimentazione della merce. Tutte queste combinazioni determinano il successo di un Porto e Widermos va in questa direzione.
Altra cosa è quando una parte importante del progetto comunitario viene interpretato nei Paesi dell'Unione Europea in modo differente: in Italia con i corridoi logistici si vogliono abolire i documenti doganali che consentono il controllo e la sicurezza sulla merce, mentre Spagna e Olanda, proprio nel corso di un incontro di Widermos, hanno affermato che va bene l'innovazione ma non può prescindere dal documento doganale che quindi continueranno a far emettere.
Su questo tema le Associazioni, esattamente un anno fa, hanno denunciato pubblicamente nel corso dell'assemblea pubblica congiunta, che con l'avvio dei corridoi logistici si poteva insinuare il pericolo di trasferire altrove il lavoro per le operazioni doganali se non addirittura eliminarle sostituendole con un "ipotetico monitoraggio" . Per queste ragioni era stato chiesto un impegno dall'intero cluster marittimo ad accompagnare il progetto nel rispetto delle norme comunitarie.
In questo quadro l'Autorità Portuale della Spezia aveva raccolto l'appello delle Associazioni del Porto e aveva dichiarato di farsi carico del problema e che avrebbe attivato ogni azione per scongiurare il trasferimento delle operazioni doganali, ma soprattutto aveva garantito il rispetto delle norme del codice comunitario in materia di dogana e quindi sicurezza e controlli. Alla base dell'impegno dell'Autorità Portuale la consapevolezza che questo pericolo avrebbe causato, qualora non contrastato, gravi conseguenze economiche ed occupazionali nell'ambito dell'indotto portuale della Spezia.
Questo appello nei mesi è rimasto tuttavia disatteso quindi per evitare che le circolari dell'Agenzia delle Dogane sui cosi detti fast corridors diventassero inappellabili si è reso necessario avviare un azione giudiziaria di contrasto attraverso il TAR del Lazio. A questa iniziativa hanno aderito tutte le Associazioni dei Porti Italiani e degli Interporti.
Oggi si celebra Windermos e tutte le Associazioni che rappresentano una parte importante nei processi operativi portuali non sono state chiamate ai tavoli di approfondimento né prima né ora.
Le Associazioni del Porto prendono atto che dopo oltre 20 anni di crescita del Porto della Spezia è venuto meno quel metodo di sistema che ha dato legittimità e ruolo alla comunità portuale.
Al tavolo di Widermos siede solo una parte della comunità portuale; constatiamo che l'Autorità Portuale ha decretato la fine di un sistema e di un modello che ha fatto grande il nostro porto ma soprattutto prendiamo atto che l'Ente pubblico a cui spetta la governance del Porto svolge ormai un ruolo parziale. Per queste ragioni abbiamo deciso di non partecipare all'evento.