"Confartigianato augura a tutti gli studenti spezzini che lunedì inizieranno le scuole il proprio in bocca al lupo!". Il presidente di Confartigianato Paolo Figoli e il direttore Giuseppe Menchelli all'inizio dell'anno scolastico 2015–2016, rivolgono un pensiero agli insegnanti della provincia per il loro compito cruciale di formazione delle coscienze delle giovani generazioni.
"Riteniamo, con le parole di Nelson Mandela che l'istruzione e la formazione sono le armi più potenti che si possono utilizzare per cambiare il mondo. Oggi è quanto mai importante che la scuola sappia trasmettere competenze ma sappia anche instillare nei giovani valori autentici di onestà, giustizia, impegno, accoglienza, lavoro per permettere loro di crescere non abbagliati dalle facili sirene della superficialità e del consumismo". Confartigianato oltre all'augurio di un proficuo anno scolastico esprime ai presidi e agli insegnanti la volontà di collaborare con gli istituti scolastici per creare le basi di un rapporto tra scuola e impresa, tema troppo spesso banalizzato che deve invece essere culturalmente approfondito e contestualizzato. "Il mondo della piccola impresa artigiana che è ancora l'ossatura dell'Italia– spiegano Figoli e Menchelli - esprime valori importanti ed essenziali, che stanno alla base della nostra cultura e si sono dispiegati nella cultura italiana dal Rinascimento sino ad arrivare alle eccellenze del design moderno. Il buon lavoro, fatto con arte, sapienza e perizia non richiede capacità eccezionali ma capacità che si trovano in tutti gli esseri umani. Tuttavia la motivazione e l'insegnamento all'"apprendista" sono il fattore più importante del talento stesso. Per questo vanno valorizzate le esperienze di alternanza scuola lavoro e rese ancora più efficaci attraverso voucher formativi, ecc. La motivazione personale non va separata dall'organizzazione sociale, in questo la scuola è un tassello essenziale, nel trasmettere ai giovani l'aspirazione ad una vita lavorativa che abbia un senso". Confartigianato sottolinea infine che i valori "artigiani" che possono essere trasmessi ai giovani, come ha spiegato il sociologo americano Richard Sennet, hanno anche un ruolo civico. "Il fatto di imparare a svolgere bene un lavoro - concludono i dirigenti dell'Associazione di via Fontevivo - mette gli individui in grado di governarsi e dunque di diventare bravi cittadini. L'uomo pratico è in grado di giudicare se lo Stato è ben costruito, perché comprende le regole della costruzione. Il lavoro ben fatto è quindi anche un modello di cittadinanza consapevole. L'attitudine al fare, comune a tutti gli uomini, insegna infatti a governare noi stessi e ad entrare in relazione con altri cittadini su questo terreno comune". (13 settembre)