La variazione positiva registrata a inizio anno porta la Liguria ad attestarsi su un attuale tasso di disoccupazione del 10,1% (contro l'11,9% di un anno fa), al settimo posto nella classifica nazionale (la media italiana è del 13%). Fanno meglio di noi quasi tutte le regioni del Nord, Piemonte escluso (12%): ai primi posti Trentino Alto Adige (6,4%), Veneto (7,4%) e Lombardia (8,6%). Seguono Friuli Venezia Giulia (8,8%) e Valle d'Aosta ed Emilia Romagna, entrambe con un tasso dell'8,9%. Fanalini di coda tutte le regioni del Sud: a fare peggio sono Calabria, Sicilia e Campania, con un tasso di disoccupazione che oscilla tra il 21% e il 25%.
«Un dato che dà fiducia – commenta Giancarlo Grasso, presidente di Confartigianato Liguria – e che ci fa sperare in un accenno di ripresa del mercato del lavoro, dopo anni di recessione. A spaventare è però il tasso di disoccupazione giovanile, ancora troppo alto: servono attive e concrete politiche del lavoro e, come spesso abbiamo sottolineato, un maggior incentivo a percorsi integrati scuola-impresa che aiutino i ragazzi ad avviarsi concretamente al mondo del lavoro». Un tasso, quello della disoccupazione giovanile, che, secondo le ultime rilevazioni della Banca d'Italia, si è attestato sul 45% nel corso del 2014 e che ha portato a veri e propri "fenomeni migratori" dei giovani tra i 25 e i 34 anni verso altre regioni e altri Stati.
A livello provinciale (dati Istat 2014), sono Savona e Genova a registrare i tassi di disoccupazione più bassi: il capoluogo si attesta sul 10,2%, mentre il savonese tocca il 9,5%. Alla Spezia il tasso di disoccupazione è del 12,4%, mentre Imperia registra il dato peggiore, pari al 13,8%.