Confartigianato Taxi esprime soddisfazione per la decisione del Tribunale di Milano di bloccare e inibire il servizio UBER-POP in Italia. "Una vittoria per la categoria dei taxisti e dei noleggi con conducente – commenta il responsabile sindacale, Nicola Carozza - i giudici hanno infatti accolto il ricorso presentato dalle associazioni di categoria dei tassisti per concorrenza sleale.
Pubblicato il: 26-05-2015
Tutta la categoria tira un sospiro di sollievo". È stata accertata la concorrenza sleale posta in essere ai sensi dell'art. 2598 n. 3 c.c. dalle società del Gruppo UBER nei confronti dei taxi. Il Tribunale ha inibito in via cautelare ed urgente alle medesime l'utilizzazione sul territorio nazionale dell'app denominata UBER POP e comunque la prestazione di un servizio – comunque denominato e con qualsiasi mezzo promosso e diffuso – che organizzi, diffonda e promuova da parte di soggetti privi di autorizzazione amministrativa e/o di licenza un trasporto terzi dietro corrispettivo su richiesta del trasportato, in modo non continuativo o periodico, su itinerari e secondo orari stabiliti di volta in volta. I giudici hanno fissato a titolo di penale per il ritardo nell'attuazione dell'inibitoria la somma di € 20.000,00 per ogni giorno di ritardo a decorrere dal quindicesimo giorno successivo alla comunicazione della presente ordinanza. Ed addirittura si è disposto la pubblicazione del dispositivo del presente provvedimento per giorni trenta sulla home page del sito www.uber.com nella sua sezione dedicata al territorio italiano in firma leggibile e diretta (senza necessità di rinvio mediante ulteriori link) entro quindici giorni dalla comunicazione della presente ordinanza a cura ed a spese delle resistenti oltre alla condanna del Gruppo UBER al rimborso delle spese di giudizio. "Confartigianato – conclude il responsabile sindacale Carozza – che ha promosso e seguito a livello regionale la causa desidera ringraziare gli avvocati e lo Studio Legale Pavia e Ansaldo per l'ottimo lavoro svolto e il risultato ottenuto".
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