Considerando il dato medio degli occupati negli ultimi quattro trimestri (dal terzo trimestre 2011 al secondo trimestre 2012) e la corrispondente variazione rispetto alla media degli occupati nei quattro trimestri precedenti (dal terzo trimestre 2010 al secondo trimestre 2011), a livello nazionale si registra un lieve incremento del numero degli occupati (+0,1%). Le diminuzioni maggiori si osservano in Sicilia (-2,1%), seguono, con dinamiche negative superiori al punto percentuale, la Basilicata e la Valle d'Aosta (-1,7%), la Liguria (-1,4%) e il Friuli Venezia Giulia (-1,2%). A sorpresa, i primi quattro posti della classifica regionale per variazione positiva sono occupati da territori meridionali: al vertice la Calabria (+2%), seguita dal Molise, dalla Sardegna e dall'Abruzzo (+1,2%); seguono, sempre con variazioni superiori al punto percentuale, il Veneto (+1,1%) e l'Emilia Romagna (+1%).
«Ancor più preoccupanti – commenta Giancarlo Grasso, presidente di Confartigianato Liguria – sono i dati che riguardano la variazione degli occupati nell'ottica del lungo periodo. Infatti, tra il secondo semestre 2008 e il secondo semestre 2012, la variazione degli occupati a livello nazionale è stata del -2,3% e in Liguria del -4,6%, una performance che porta la nostra regione ai livelli di quelle del Sud Italia. A pesare sul bilancio occupazionale degli ultimi quattro anni è sicuramente l'ultimo periodo. Infatti la Liguria, per la struttura del proprio tessuto economico, costituito in prevalenza di micro e piccole imprese, ha saputo, nei primi anni della crisi, parare meglio il colpo rispetto ad altre regioni dove maggiore è la presenza di medie e grandi aziende. Alla lunga però anche qui gli effetti della crisi economica si sono fatti sentire con conseguenze pesanti sull'occupazione».