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Liguria: primato italiano per la decrescita occupazionale In evidenza

In Liguria, occupazione in caduta libera. Secondo l'ultima elaborazione dell'Ufficio studi di Confartigianato su dati Istat relativi agli occupati nel secondo semestre 2012, la nostra regione registra la diminuzione maggiore su scala nazionale con un -4,1% contro la media nazionale del -0,2% rispetto al secondo semestre del 2011.

Seguono la Valle d'Aosta con -3,9%, la Basilicata con -3,7%, il Friuli Venezia Giulia con -3% e la Sicilia con -2,4%. Di minore intensità le variazioni rilevate nella Provincia Autonoma di Trento (-1,5%), in Campania (-0,7%), nel Lazio (-0,4%), in Abruzzo e in Piemonte (-0,3%) e in Calabria (-0,2%). Nelle altre parti d'Italia si osserva invece un andamento positivo: emerge il dato della Provincia Autonoma di Bolzano in cui si registra +2,2%, unica variazione rilevata eccedente i due punti percentuali, al secondo posto la Puglia con +1,3%, segue l'Emilia Romagna (+0,7%), la Sardegna, l'Umbria e la Lombardia (+0,5%), il Trentino Alto Adige (+0,4%), il Veneto (+0,3%), le Marche e la Toscana (+0,2%) e il Molise (+0,1%).

Considerando il dato medio degli occupati negli ultimi quattro trimestri (dal terzo trimestre 2011 al secondo trimestre 2012) e la corrispondente variazione rispetto alla media degli occupati nei quattro trimestri precedenti (dal terzo trimestre 2010 al secondo trimestre 2011), a livello nazionale si registra un lieve incremento del numero degli occupati (+0,1%). Le diminuzioni maggiori si osservano in Sicilia (-2,1%), seguono, con dinamiche negative superiori al punto percentuale, la Basilicata e la Valle d'Aosta (-1,7%), la Liguria (-1,4%) e il Friuli Venezia Giulia (-1,2%). A sorpresa, i primi quattro posti della classifica regionale per variazione positiva sono occupati da territori meridionali: al vertice la Calabria (+2%), seguita dal Molise, dalla Sardegna e dall'Abruzzo (+1,2%); seguono, sempre con variazioni superiori al punto percentuale, il Veneto (+1,1%) e l'Emilia Romagna (+1%).

«Ancor più preoccupanti – commenta Giancarlo Grasso, presidente di Confartigianato Liguria – sono i dati che riguardano la variazione degli occupati nell'ottica del lungo periodo. Infatti, tra il secondo semestre 2008 e il secondo semestre 2012, la variazione degli occupati a livello nazionale è stata del -2,3% e in Liguria del -4,6%, una performance che porta la nostra regione ai livelli di quelle del Sud Italia. A pesare sul bilancio occupazionale degli ultimi quattro anni è sicuramente l'ultimo periodo. Infatti la Liguria, per la struttura del proprio tessuto economico, costituito in prevalenza di micro e piccole imprese, ha saputo, nei primi anni della crisi, parare meglio il colpo rispetto ad altre regioni dove maggiore è la presenza di medie e grandi aziende. Alla lunga però anche qui gli effetti della crisi economica si sono fatti sentire con conseguenze pesanti sull'occupazione».

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