Folto e diversificato il pubblico presente tra cui: 60 alunni dell'Istituto Chiodo Einaudi accompagnate delle insegnanti Rapallo e Manuguerra, rappresentanti della Fondazione Carispezia, di Banca Carispezia, dell'ordine dei dottori commercialisti, di varie entità del volontariato e della cooperazione sociale, rappresentanti delle comunità straniere residenti nella provincia, del Comitato Solidarietà Immigrati, volontari e operatori delle parrocchie e della Caritas, operatori dei servizi sociali del comune della Spezia e di alcuni comuni della Provincia.
L'evento ha permesso di approfondire sia il tema del microcredito, inteso come sostegno economico per l'avvio o il consolidamento di imprese, sia quello del microprestito, inteso come intervento di sostegno a situazioni famigliari in difficoltà economica.
Le motivazioni che hanno indotto la Caritas diocesana a realizzare l'iniziativa risiedono principalmente sia nel tentativo di migliorare l'azione di sostegno alle famiglie in difficoltà residenti nella diocesi, sia nel conoscere quali strumenti esistono per promuovere e sostenere l'avvio di microimprese (ditte individuali o in forma di società cooperative e di persone), nel tentativo di agevolare la possibile creazione di opportunità occupazionali.
Proprio le problematiche relative al mantenimento delle imprese esistenti, come pure quelle relative all'avvio di nuove ditte, hanno caratterizzato gli interventi del convegno che ha visto la partecipazione di esperti di fama nazionale quali : Giampietro Pizzo (Rete italiana di Microfinanza), Marianna Calabro' (consorzio Etimos – Microcredito per L'italia), Luca Viada (Comunità autofinanziate in Italia), Marco Paoluzi (Ente Nazionale per il microcredito) e Marco Vignudelli della Confartigianato in rappresentanza di Rete Imprese Italia.
Dopo l'iniziale saluto del vicario generale Don Nuti, che ha portato l'augurio di buon lavoro del Vescovo, il Prefetto ha indicato come il convegno si inserisca in un'ottica di lavoro di rete e di formazione costante degli operatori
Significativo l' intervento del direttore della Caritas Don Luca Palei, che ha introdotto i lavori sottolineando gli sforzi compiuti per accogliere quanti chiedono aiuto sia residenti stabilmente nella nostra provincia, sia coloro che giungono dal resto del mondo attraverso il progetto di accoglienza per rifugiati e della c.d. emergenza sbarchi. "Ammonta a oltre un milione di euro la cifra che in 7 anni di attività dello sportello di microprestito si è potuto mettere a disposizione di tante famiglie in difficoltà", ha dichiarato Palei.
Dal 2008 abbiamo infatti formalizzato 671 pratiche di microprestito, si tratta di persone le cui le classi d'età maggiormente presenti sono quelle tra i 35/44 anni (170 pratiche pari a oltre il 25% del totale e tra i 45/54 anni (192 pratiche per il 28.6%), ma coloro che hanno più di 55 anni per arrivare a persone con oltre i 75 anni, raggiungono la percentuale del 36.8% (247 pratiche) questo perché su questi anziani si è dovuto e potuto appoggiare la pratica in quanto i famigliari più giovani non avevano redditi presentabili o tali da consentire una pratica anche di semplice. Dal punto di vista della cittadinanza le pratiche in carico a cittadini italiani sono il 72.4 % , il restante 27.6% vede la presenza di stranieri facenti capo a ben 29 nazionalità. Circa la condizione famigliare di chi chiede questo tipo di aiuto, per il 18.6% (125 casi) si è trattato di persone sole, mentre per il 57.1% si ratta di famiglie con figli, solo il 2% (15 casi) le famiglie senza figli, il resto fa capo a nuclei o convivenze di fatto. 117 persone sono risultate separate, 48 divorziate, 57 i vedovi e vedove, 122 celibi o nubili. La condizione occupazionale vede il 52.2% (350 casi) di persone occupate, più o meno stabilmente, 127 i pensionati e 125 casi di disoccupazione, questa situazione comporta una condizione reddituale che vede ben 8.3% di persone senza reddito, un 14% di persone hanno un reddito sino a 600 euro mensili. Coloro che vanno dai 600 ai 1000 euro sono il 28.3% (190 casi) e 150 casi, per il 22.4% coloro che hanno un reddito tra i 1000 e 1500 euro, infine il 15.5% ossia 104 casi hanno un reddito mensile di oltre 1500 euro. Attenzione si fa riferimento al reddito di tutto il nucleo famigliare !!! Dal punto di vista abitativo 341 casi (50.8%) sono casi persone che vivono in locazione da privato, un altro 15.5 (104 casi) in affitto da ente pubblico, 107 (15.9%) sono proprietari di alloggio.
Tra i bisogni che spingono le persone a richiedere aiuto, quello del mantenimento di un alloggio (sia questo in locazione o in proprietà), con le relative utenze e spese condominiali, è sicuramente l'assillo maggiore, a cui segue la problematica relativa alla gestione della propria situazione debitoria spesso caratterizzata da incapacità a gestire correttamente le proprie risorse e entrate. Non mancano le necessità di cure come pure le problematiche inerenti la gestione o la cessazione di imprese artigiane o commerciali con conseguente perdita dei relativi redditi e la permanenza di debiti.
A Don Luca sono poi seguiti gli interventi dei relatori che hanno illustrato l'attuale realtà nazionale ed europea del microcredito, le novità legislative e descritto varie esperienze di creazione di piccole imprese in varie zone d'Italia.
Un intervento ha descritto l'attività della Fondazione Antiusura Santa Maria del Soccorso della diocesi di Genova, che da anni supporta l'azione dell'ufficio microprestiti della nostra Caritas.
Ultimo, ma non per importanza l'intervento di Marco Vignudelli, in rappresentanza di Rete Imprese Italia che ha sottolineato le difficoltà che attualmente trovano le imprese nell'accedere al credito e che ha lanciato la proposta di un tavolo territoriale che raccolga le attuali esperienze e ne progetti di nuove in un'ottica di rete e servizio comune.
Caritas desidera esprimere apprezzamento a tutti coloro che nonostante gli impegni e l'clemenza del tempo hanno fatto sentire la loro vicinanza e dimostrato interesse all'evento.