"Ignorando questo fattore – ha affermato Lorenzo Forcieri, presidente dell'Autorità Portuale della Spezia, che ha voluto richiamare nel golfo ligure tutti i principali opinion makers del settore – si assumono responsabilità pesantissime. Un intervento di efficientamento della logistica si può tradurre in tempi brevi nel recupero di un punto di Pil. E un un'ulteriore leva di crescita può essere attivata dagli investimenti internazionali che sono pronti ad affluire sul sistema Italia a patto che si creino le condizioni anche burocratiche perché ciò accada". In effetti dall'incontro "Porti e Logistica: un'integrazione necessaria", svoltosi questa mattina a Villa Marigola, a Lerici, sono scaturite due indicazioni difficilmente equivocabili; la prima: i tempi delle discussioni e dei dibattiti sono finiti e o si fa subito una riforma vera o si è fuori gioco; la seconda: la riforma deve rispondere alle domande di efficienza, snellezza, sburocratizzazione che sono poste in modo ormai pressante dal mercato. Secondo il presidente dell'Autorità Portuale della Spezia, è scattato il conto alla rovescia finale per una riforma che deve rappresentare un cambiamento epocale e fornire le fondamenta di un sistema logistico governato all'interno del quale vengano compiute anche scelte di priorità per quanto riguarda le nuove infrastrutture. Sulla prospettiva di una riforma del settore, che parta dai principi europei dei corridoi, si è sviluppato un dibattito nel quale fra gli altri è intervenuto al presidente di Assoporti (l'associazione dei porti italiani), Pasqualino Monti, che ha sottolineato fra l'altro la necessità di ridare allo Stato (anche attraverso una modifica dell'articolo V) la piena competenza su porti e logistica. Precondizione questa – ha affermato Monti – per conferire alle Autorità portuali (protagoniste già a fine degli anni novanta di una spending review quando ancora questo termine non esisteva) meccanismi di autonomia finanziaria e autonomia decisionale oggi indispensabili per rispondere al mercato. Giuseppe Peleggi, direttore generale delle Dogane, ha proposto uno sportello amministrativo unico per le imprese e per le aziende produttive, che sulla falsariga di quanto sta accadendo con lo sportello unico doganale, accorpi tutti i controlli di tipo amministrativo cui sono sottoposte le aziende, riducendo quindi gli oneri burocratici e anche i rischi di corruzione. Nel corso della seconda tavola rotonda al convegno su porti e logistica organizzato a Lerici dall'Autorità portuale di La Spezia. Tavola rotonda che ha evidenziato le forti perplessità del mondo imprenditoriale circa le possibilità di veder effettivamente realizzata una legge di riforma del settore portuale, che non rischi – come ha sottolineato Marco Simonetti, vice presidente terminal marittimi di Contship Italia – di essere peggiorativa rispetto all'esistente. Per altro, a fronte delle preoccupazioni circa uno stop all'iter della riforma, si sono evidenziate anche quelle relative all'assenza, all'interno dei progetti di riforma, di una analisi e di proposte su due tematiche essenziali, quali le concessioni portuali e il tema del lavoro. Hanno concluso i lavori del convegno, Marco Filippi, capogruppo PD in Commissione Lavori Pubblici e comunicazioni del Senato, che ha rivolto indirettamente un appello al governo a comunque presentare un testo, "anche migliorabile" di riforma, sottolineando come uno stop risulterebbe "esiziale" per il settore; quindi il sottosegretario all'Economia, Giovanni Legnini, che, rispondendo direttamente a quanto sostenuto a più riprese dal presidente dell'Autorità portuale della Spezia, Lorenzo Forcieri, ha affermato che esiste una consapevolezza piena nel governo circa l'importanza strategica del comparto della logistica e dei porti.