Meno trenta per cento per i negozi di ortofrutta, di fiori e piante e le pescherie; meno 27 per i banchi alimentari del mercato di via XXV aprile; meno 26 per le birrerie; meno 19 per cento per ristoranti e pizzerie.
Sono solo alcuni esempi della diminuzione della nuova tassa dei rifiuti (da quest'anno si chiama Tari) che interesserà per il 2014 alcune delle categorie commerciali che lo corso anno erano state penalizzate più duramente dalla Tares, la tassa che, tra quote aggiuntive destinate allo Stato e scarsa possibilità di manovra in ambito locale concessa dall'amministrazione centrale, aveva inevitabilmente colpito un settore già messo in difficoltà dalla crisi economica globale. "Come avevamo detto lo scorso novembre durante una riunione con coloro che sarebbero stati interessati da questo provvedimento – spiega l'assessore al Bilancio, Luciano Currarino – l'amministrazione comunale è riuscita ad attuare una manovra che, tra risparmi nei costi di gestione del servizio e rimodulazione della ripartizione tra tariffe relative alle utenze private e tariffe per le attività produttive, consente di mantenere le promesse di sgravi preannunciate per il 2014". I risparmi previsti e realizzati grazie alla buona gestione del servizio di raccolta differenziata dei rifiuti, che hanno permesso di accantonare circa 30 mila euro, e la rimodulazione delle percentuali di copertura dei costi suddivise tra privati e commercianti, che sono passate dal 48% e 52% a sfavore di questi ultimi nel 2013 ad una divisione paritaria (50% e 50%) per il 2014, hanno consentito ricavare circa 60.000 euro da impiegare per ridurre le tariffe ai commercianti che hanno subito maggiori aumenti lo scorso anno. "Questi due fattori – continua Currarino - hanno innescato l'alleggerimento sulle categorie produttive che maggiormente erano state penalizzate lo scorso anno. E gli sgravi verranno applicati proprio in base al carico fiscale sopportato dalle varie categorie merceologiche: maggiore era stato l'aumento subito nel 2013 rispetto al 2012 e maggiore sarà lo sconto nel 2014 rispetto al 2013". D'altra parte, il due per cento in più a carico delle utenze domestiche, frutto della rimodulazione della ripartizione percentuale tra utenze domestiche e commerciali, non comporterà nel complesso aumenti per le prime, poiché nel 2014 non ci sarà la quota aggiuntiva (30 centesimi di euro al metro quadrato) che lo Stato aveva applicato e tenuto per sé. "Anche in questo caso, come per gli sgravi dell'Imu su seconde case non sfitte e immobili produttivi e commerciali di categoria "D" – conclude Currarino – si tratta di segnali importanti che l'amministrazione comunale riesce a dare nei confronti dei cittadini in un momento in cui la crisi economica colpisce ancora i bilanci familiari e le attività produttive".