«Gli unici due dati positivi – commenta Costi – riguardano la crescita delle imprese soprattutto nel settore manifatturiero, sia su base annua che trimestrale la Liguria si piazza al primo posto in Italia e l'export, l'unico dato rilevato in crescita sul campione delle 1500 imprese liguri. Ma sono segnali positivi che non possono distogliere l'attenzione dallo scenario generale decisamente negativo con più ombre che luci. A rendere più fosco il quadro è il fatto che le imprese campionate vedano ancora lontana l'uscita dal tunnel della crisi e che, soprattutto, nell'ultimo anno abbiano percepito un miglioramento davvero esiguo del contesto economico. Calo del fatturato, aumento dei prezzi dei fornitori, elevati tempi di pagamenti da parte di privati e pubbliche amministrazioni e difficoltà nell'accesso al credito si confermano le "bestie nere" dei piccoli imprenditori. Fa riflettere che la quota di coloro che hanno investito nel primo semestre del 2012 si sia attestata al minimo storico del 7%, perdendo più di 11 punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2008, quindi rispetto al periodo precrisi quando la quota degli investitori era al 18,4%. Almeno sul fronte degli investimenti, però, le previsioni per il secondo semestre dell'anno sono positive e dovrebbero tornare appena inferiori ai livelli del 2010 con un confortante 12,6%».