CNA Pubblici Esercizi, ha grande rispetto per le valutazioni di quei colleghi che ritengono inevitabile l'aumento del prezzo della tazzina di caffè a 1,10 €.
"Il settore della ristorazione e dei pubblici esercizi è in grande difficoltà ma non certo per responsabilità dei suoi operatori - dichiara Maurizio Viaggi responsabile sindacale della categoria - in questi anni sono aumentati costi e imposte, ma la crisi non ha colpito solo le imprese ma anche i dipendenti e le famiglie, ossia i nostri clienti". Secondo CNA, è indispensabile che il governo intervenga riducendo il cuneo fiscale e rilanciando i consumi. Anche gli enti locali devono ridurre le loro imposte, qualificare i servizi alla comunità in particolare la pulizia, il decoro urbano e lo smaltimento dei rifiuti, abbattere la burocrazia che frena e limita la voglia di fare delle nostre imprese e favorire la promozione e il rilancio del nostro territorio e della sua economia. Pensare che il ritocco del prezzo del caffè risolva, sulle spalle dei consumatori, il problema delle nostre imprese di ristorazione e dei loro bilanci è velleitario e sbagliato. La tazzina del caffè è il simbolo della ristorazione italiana, usarla come leva per denunciare la gravità della crisi del settore e l'incremento dei costi anche delle materie prime è giusto ma l'aumento del suo prezzo al pubblico non lo condividiamo, rischia di essere per il settore un boomerang d'immagine e nei consumi. Sul tema sollevato e sulle difficoltà del settore, ci faremo promotori affinché Rete Imprese Italia che raccoglie tutte le associazioni di categoria, s'incontri e formuli proposte unitarie e condivise. Nel frattempo gli associati di Cna Pubblici Esercizi, non certo con l'intento di distinguersi da scelte legittime di altri colleghi che comprendiamo e rispettiamo, confermano per tutto il 2013 il proprio listino mantenendo a 1 euro il prezzo del caffè.