Confartigianato è firmataria presso il Ministero dell'Economia e le Finanze di un accordo tra Associazione Bancaria Italiana e Associazione Italiana Prestatori Servizi di Pagamento per la definizione del "Protocollo d'intesa per la mitigazione, la maggiore comprensibilità e comparabilità dei costi di accettazione di strumenti di pagamento elettronici". Lo comunica il presidente di Confartigianato La Spezia, Paolo Figoli con soddisfazione. L'accordo, sul quale l'Autorità garante per la concorrenza e il mercato (AGCM) ha espresso il parere favorevole, promuove ulteriormente la digitalizzazione, la modernizzazione e la concorrenza dei servizi di pagamento, anche attraverso una maggiore comprensibilità, comparabilità e mitigazione dei costi delle transazioni con strumenti di pagamento elettronici. E ciò con riferimento a chi svolge attività di vendita di prodotti e di prestazione di servizi, anche professionali, tenuti ad accettare pagamenti con POS e che presentino ricavi e compensi relativi all'anno di imposta precedente di ammontare non superiore a 400.000 euro.
"E' un tema delicato e di grande interesse per le nostre imprese - commenta Polo Figoli, presidente di Confartigianato - il Protocollo conferma il valore del confronto tra le parti sociali per raggiungere risultati utili alle imprese. L'accordo testimonia lo sforzo comune per abbattere i costi e semplificare gli adempimenti a carico degli imprenditori. Confartigianato sottolinea l'importanza dell'impegno contenuto nel protocollo per garantire trasparenza alle condizioni che le banche applicano sui Pos. Positivo, inoltre, viene giudicato l'intervento per calmierare il costo delle commissioni per le transazioni di importo limitato". Nello specifico l'ABI e l'APSP si impegnano a invitare i propri associati, che operano in qualità di "soggetti abilitati all'accettazione di pagamenti con carta presso gli Esercenti" a promuovere iniziative commerciali nei confronti degli Esercenti, volte a ridurre l'impatto dei costi delle transazioni di basso valore, cioè di importo non superiore a 30 euro. In particolare, tali iniziative commerciali dovrebbero essere significativamente competitive per quanto riguarda le transazioni di importo unitario almeno fino a 10 euro.