La Federazione dei Pensionati CISL La Spezia è enormemente preoccupata per la situazione degli anziani nella nostra provincia a seguito del forte incremento della inflazione, con il poderoso aumento dei generi alimentari e delle bollette della luce e del gas.
Ogni volta che si surriscaldano i prezzi ci troviamo di fronte «alla più iniqua delle tasse» che riduce il potere d'acquisto e dunque colpisce i ceti più poveri, i pensionati e le famiglie monoreddito o numerose, che spendono in consumi la maggior parte del loro reddito. Ma stavolta questo fenomeno è destinato a presentarsi con maggiore forza perché metà della stangata viene dall'energia.
"Quest'anno il costo dell'energia assorbirà più di una mensilità dell'assegno pensionistico — dice Antonio Montani, segretario generale della categoria dei pensionati FNP CISL La Spezia—. Gli aumenti dell'energia elettrica e del gas non solo annulleranno ampiamente i benefici della perequazione recuperata dai pensionati, ma di fatto finirà per assorbire quasi una mensilità dell'assegno pensionistico medio nonostante i correttivi del governo.
L'adeguamento delle pensioni è irrisorio. Per il 2022 va infatti dai 110 euro all'anno per pensioni sui 500 euro a circa 440 euro per pensioni sopra i 2.000 euro lordi. Antonio Montani (FNP CISL) precisa che è fuorviante parlare di un aumento delle pensioni nell'anno in corso: "In termini tecnici 1'1,7% non è altro che un adeguamento all'inflazione e non un reale aumento delle rendite mensili delle pensionate e dei pensionati.
La perequazione tra l'altro si riferisce alla dinamica dei prezzi del 2021 e non copre la perdita del potere d'acquisto. Per cui i pensionati sono più poveri di prima della pandemia. Il numero di pensionati fragili e soprattutto pensionate aventi diritto al bonus sociale è molto alto e il rischio reale, secondo FNP, è che siano costretti a tagliare le spese di prima necessità (alimentazione, riscaldamento , cure mediche) per far fronte a questi rincari occorrono misure adeguate per dare una mano a queste persone in difficoltà, rivedendo la struttura della bolletta e fare in modo che la spesa sia legata al consumo reale e non appesantita fino al 50% del dovuto da oneri di sistema come succede oggi.
"Il problema non si risolve con interventi tampone. La mancanza di una strategia energetica nazionale rischia di far crescere il numero dei cittadini in povertà energetica. E ora che la politica affronti la questione una volta per tutte".