"È da cinquant’anni, o forse più, che la linea ferroviaria Pontremolese-Parma-La Spezia seppur a singhiozzo, va avanti in attesa dell’agognato e definitivo completamento del suo raddoppio. Inutile evidenziare nuovamente l'importanza di quest'opera sia per il trasporto merci e passeggeri per la Toscana, la Liguria, l'Emilia Romagna e anche la Lombardia”: è il commento di Paolo Bedini Presidente della Cna di Massa Carrara in merito al finanziamento del progetto da parte del CIPSS (Comitato Interministeriale Programmazione Economica e Sviluppo Sostenibile).
Il progetto prevede la realizzazione di una linea ferroviaria a doppio binario in grado di collegare i porti della Spezia, Marina di Carrara e Livorno con l'Emilia e il resto d'Europa. Ed in particolare la realizzazione dei tratti Villafranca Chiesaccia-Pontremoli (15,5 km), Parma-Vicofertile (7 km), Vicofertile-Collecchio Osteriazza (18 km).
Nelle scorse settimane la CNA (che è la principale associazione degli artigiani e delle piccole e medie imprese) si era espressa favorevolmente nei confronti di un’altra infrastruttura chiave per la Lunigiana e per tutto il comprensorio, dalla Spezia alla Versilia, la Reggio- Fivizzano- Mare.
“Abbiamo appreso che il CIPSS ha dato il via libera per il finanziamento del progetto finalizzato alla realizzazione della galleria di valico – prosegue Bedini – Le infrastrutture che favoriscono il collegamento della Lunigiana con il resto del mondo sono per la nostra associazione prioritarie. Ciò nonostante ci spaventano i tempi considerando che le coperture finanziarie per completare quest'opera non sono ancora state definite e occorre reperire gli oltre 2,3 miliardi di euro previsti complessivamente”.
Cna si rivolge alle istituzioni alle politiche dei territori affinché “collaborino e lavorino”: “Se vogliamo che questa opera trovi concretamente, dopo mezzo secolo, la luce nel lungo tunnel – conclude il presidente d Cna Bedini - è indispensabile una fattiva unione di intenti e volontà da parte delle tre Regioni maggiormente interessate alla Pontremolese quali la Toscana, Liguria e l'Emilia Romagna. Un’unione strategica che purtroppo fino ad oggi è mancata e che ci auguriamo possa ora essere trovata nella consapevolezza che i cittadini le imprese e tutto il sistema economico l'attendono da mezzo secolo”.