L'arrivo per l'estate del passaporto vaccinale UE può salvare il turismo straniero anche nella nostra regione, per non perdere oltre due milioni di arrivi internazionali, dopo che il divieto di spostamenti sul territorio nazionale e l'obbligo della quarantena e del tampone per il passaggio alle frontiere, ha fatto cambiare il programma del weekend Pasquale di quasi 1 italiano su 3 (30%) che avrebbe scelto di fare un viaggio durante il ponte se non ci fosse stata l'emergenza Covid.
"Quella del pass UE – affermano Gianluca Boeri Presidente di Coldiretti Liguria e Bruno Rivarossa delegato Confederale - può rappresentare una svolta per salvare il turismo estivo anche nella nostra regione, dopo che, a livello nazionale sei viaggiatori stranieri su dieci (59%) hanno dovuto rinunciare a venire in Italia nel 2020 per un totale di 57 milioni di turisti bloccati alle frontiere dall'emergenza. A pesare sul turismo inoltre si sommano le chiusure previste per questa Pasqua, che praticamente azzerano anche il turismo italiano, frenando tutti quei cittadini che avevano programmi di viaggio per vacanze, gite fuori porta o visite a parenti e amici durante le feste.
La chiusura di Pasqua in particolare affossa gli oltre 600 agriturismi ed ittiturismi liguri per i quali la primavera rappresenta l'inizio della stagione turistica per eccellenza. L'assenza di vacanzieri, italiani e stranieri, si trasferisce a valanga sull'intera economia per le mancate spese per alloggio, alimentazione, trasporti, divertimenti, shopping e souvenir. Il cibo è diventato la voce principale del budget delle famiglie in vacanza in Italia, con circa un terzo della spesa di italiani e stranieri destinato alla tavola per consumare pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie agriturismi e ittiturismi, ma anche per cibo di strada o specialità enogastronomiche.
È fondamentale far ripartire al più presto il turismo, uno dei cardini della nostra economia, ed evitare il rischio di un'estate senza stranieri, che rappresenterebbe un ulteriore danno gravissimo per tutte le imprese legate a questo settore. Si ricorda che i nostri agriturismi, peraltro, spesso situati in zone dell'entroterra, in strutture familiari con un numero contenuto di posti letto e a tavola e con ampi spazi all'aperto, sono forse i luoghi più sicuri e dove è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza per difendersi dal contagio fuori dalle mura domestiche."