Il miliardo contenuto nel decreto in fase di conversione da parte del Parlamento che doveva essere ripartito tra tutte le regioni italiane per assicurare la cassa integrazione e la mobilità in deroga per il 2013 ai lavoratori è stato dimezzato e ridotto a 550 milioni. "Quella che oggi il Governo ci ha dato è una bruttissima notizia, si tratta di fondi assolutamente insufficienti – ha detto l'assessore al lavoro della Regione Liguria, Enrico Vesco – che non consentiranno neanche di onorare gli impegni fin'ora sottoscritti. Il Governo deve assolutamente trovare altre risorse, il rischio è quello di giungere allo scontro sociale". Dopo l'incontro che si era svolto alla fine di maggio tra il Ministro del lavoro, Enrico Giovannini e gli assessori delle Regioni italiane che non aveva sciolto il nodo delle risorse, le risposte arrivate oggi dal sottosegretario sono state giudicate molto negativamente. "A causare la drastica riduzione delle risorse rispetto a quanto doveva arrivare – ha spiegato Vesco – è stata da un lato la compensazione dei residui passivi, per 170 milioni, che andranno a coprire le maggiori spese nel 2012 di alcune regioni e tra queste non c'è la Liguria, che invece aveva un saldo attivo di 24 milioni che non possono essere utilizzati, dall'altro la decisione di lasciare i fondi di azione e coesione alle quattro regioni del sud e infine la scelta dell'esecutivo di destinare 40 milioni esclusivamente alle aziende con sedi in piu' regioni". Il risultato è che, da un primo calcolo non ancora ufficiale, alla Liguria andranno solo 11,5 milioni di euro, invece dei 21 milioni che erano attesi. "Con queste risorse – ha aggiunto Vesco – speriamo di riuscire ad arrivare a pagare l'indennità fino a fine maggio e senza ulteriori finanziamenti non si puo' fare nulla di piu'". Anche l'accordo sul riparto dei fondi da destinare agli ammortizzatori sociali in deroga che è stato siglato oggi in sede di Conferenza delle Regioni, è stato penalizzante per la Liguria, in quanto basato quasi interamente sullo storico, con solo un piccolo correttivo sul numero dei lavoratori, senza tenere conto dunque del balzo in avanti che in Liguria hanno avuto nell'ultimo anno le richieste di cassa integrazione e di mobilità in deroga.