I lavori sono stati aperti dal Segretario generale Lorenzo Cimino, che nella sua relazione ha focalizzato alcuni importanti contributi alla discussione: "Il nostro riconoscimento va ai ragazzi che si sono battuti affinché il polo rimanesse in questa città, una battaglia che rappresenta un momento di rinascita collettiva e di vero dibattito politico e culturale. Partendo da un'esperienza piccola come questa possiamo cambiare la nostra economia. Qui abbiamo un mix di potenzialità straordinario: gli studenti del polo sono un valore aggiunto per uno sviluppo con al centro innovazione e ricerca, possiamo dare una risposta concreta a questo slogan. Le istituzioni locali si devono mobilitare per attrarre risorse esterne e provare a mettere assieme tutti i nostri valori aggiunti: polo, industria della difesa, Marina Militare, nautica, distretto delle tecnologie, centri di ricerca. Abbiamo bisogno di un salto di qualità con un progetto complessivo che metta a sistema queste competenze con cultura e conoscenza come collante, bisogna ripartire da luoghi come questo."
Dopo Cimino, ha preso la parola Claudia Conti, in rappresentanza degli studenti del Polo Marconi: "La nostra esistenza è legata al comparto industriale e al mondo del lavoro; c'è soddisfazione per i tirocini nelle aziende locali che s'integrano nel percorso didattico, manca però la continuità a causa della crisi e bisogna ridare vita alla ricerca che oggi nel nostro Paese è morta."
Denso e puntuale l'intervento dell'Ammiraglio Dino Nascetti, Presidente di Promostudi: "La ricerca in ingegneria deve portare a nuovi prodotti industriali. E' necessario un piano strategico per trovare linee di prodotto definite e investimenti adeguati, dobbiamo identificare le aree dove ci sono ancora possibilità di sviluppo come il design italiano, l'industria off shore che opera su grandi profondità con istallazioni a 1000/2000 metri sotto il mare. Il Polo Marconi? Non siamo ancora un centro di eccellenza, dobbiamo maturare capacita uniche al mondo investendo sulla ricerca altamente specializzata, ci vogliono tempo, persone e sprovincializzazione, scambio di informazioni e programmazione."
Concetti ripresi dal Presidente del Distretto delle Tecnologie Marine, Lorenzo Forcieri: "Solo i giovani riescono a fare il salto di testa necessario a superare questa situazione eccezionale di crisi, le risorse sono poche e bisogna avere la capacita di finalizzarle, c'è bisogno di progetti collettivi. Dobbiamo imparare a fare sistema ed il Polo Marconi è la sede naturale per attivare questo processo."
Diego del Prato, Assessore all'Istruzione del Comune della Spezia, ha insistito sul fatto che lo Stato deve tornare a investire nell'Istruzione e nell'Università.
L'iniziativa è stata conclusa da Claudio Franchi, responsabile del coordinamento nazionale precari della CGIL: " lo sviluppo non si fa con l'abbattimento del costo del lavoro ma con ricerca, innovazione e welfare. Bisogna riuscire a integrare la conoscenza come valore aggiunto dei processi di produzione: il Polo deve avere questo ruolo nell'economia di questo territorio per rafforzare il sistema complessivo, la questione non è tra Genova e La Spezia, ma dare una risposta al paese in termini di miglioramento delle prospettive di lavoro e di futuro."