Un rally assolutamente improvviso, che ha portato il BItcoin prima di tutto a sorpassare la quota psicologica pari a 20 mila dollari e poi tocca un nuovo intraday, raggiungendo una soglia davvero impressionante, pari a 23,449 dollari, che si possono considerare come il nuovo primato in termini assoluti.
Un aumento pari addirittura al 12,45% nel giro di una sola giornata, che ha caratterizzato questi ultimi giorni della criptovaluta più famosa in tutto il mondo, che sta letteralmente trascinando anche tutte le altre criptovalute. Si tratta di una situazione da tenere d’occhio con grande attenzione da parte di tutti coloro che hanno intenzione di fare trading sulle criptovalute con una delle migliori piattaforme online come Plus500.
Ripple, infatti, ha fatto registrare un aumento che ha sfiorato addirittura il 20%, mentre Litecoin ha toccato un notevole +17%, senza dimenticare l’aumento dell’11% da parte del Bitcoin cash, oltre che il +10% fatto registrare dall’Ethereum. Stesso discorso pure per quanto concerne il cambio euro dollaro, che ormai sta viaggiando su livelli veramente da record in quest’ultimo biennio, esattamente come è accaduto per il cambio tra sterlina e dollaro.
La principale differenza della situazione del Bitcoin e quella dei cambi di cui parlavamo poco fa è, però, notevole: infatti, il primato fatto stabilire dal Bitcoin è storico, mentre quello dei cambi di cui sopra è solo relativo agli ultimi anni. Non solo, dal momento che il rialzo sul dollaro di Bitcoin è decisamente maggiore in confronto a ogni altra moneta tradizionale. Deve risultare abbastanza chiaro come il Bitcoin sia molto più efficace, in termini di hedging, in confronto alle monete fisiche.
L’halving e il rialzo del Bitcoin
Tra le ragioni che hanno spinto sempre più in alto il Bitcoin, ne troviamo una che ha natura particolarmente tecnica. Stiamo facendo riferimento all’ultimo halving, che si è svolto a maggio. Si tratta di una sorta di “evento” che viene portato a termine con una costanza quadriennale e che porta a dimezzare letteralmente il quantitativo di moneta digitale che viene prodotto.
Proprio per questo motivo, al giorno d’oggi, per “colpa” dell’halving dello scorso mese di maggio, ecco che il quantitativo di Bitcoin che viene prodotto ogni 10 minuti è passato da 12,5 a 6,25. Nel corso dei primi due halving, che si sono svolti rispettivamente nel 2016 e nel 2012, il Bitcoin ha fatto registrare un incremento, nell’anno e mezzo successivo pari a qualcosa come il 9000%. Quindi, se anche questa volta la storia dovesse ripetersi, ecco che il Bitcoin potrebbe salire addirittura a quota 300 mila dollari entro il mese di dicembre del prossimo anno.
L’interesse verso le monete digitali sale sempre di più
La Cina ha affermato come stia pensando di introdurre una moneta digitale di Stato, ma non è di sicuro l’unica nazione che mira a raggiungere tale obiettivo. A garantire la giusta spinta alla più famosa tra tutte le criptovalute troviamo sicuramente un interesse che non accenna a diminuire da parte degli investitori, sia a livello istituzionale che privato.
Giusto per fare un esempio, pure Jp Morgan, che si è sempre schierata contro il Bitcoin, adesso ha letteralmente modificato la propria posizione in merito, indicando come vari family office e importanti investitori abbiano deciso di avvicinarsi sempre di più al Bitcoin. Stando proprio a quanto riportato da Jp Morgan, in uno scenario ipotetico in cui i vari fondi pensione e le compagne di assicurazioni in Europa, Regno Unito, Stati Uniti e Giappone investissero una percentuale pari all’1% del proprio patrimonio in Bitcoin, allora si formerebbe una domanda ulteriore per il Bitcoin, di ben 600 miliardi di dollari, qualcosa come il doppio, all’incirca, rispetto all’attuale capitalizzazione.