"In queste settimane le attività commerciali hanno sofferto e stanno soffrendo una grave crisi", così in una nota Confesercenti.
"Per questo fin da subito Confesercenti ha richiesto sostegni rapidi e adeguati non solo per le attività colpite dalle misure di restrizione, ma per tutte le attività che hanno subito forti riduzioni di fatturato in questa seconda ondata Covid".
“Tante categorie produttive faticano a ripartire anche dopo la sospensione delle restrizioni in alcune regioni come per esempio in Liguria, tra queste si parla troppo poco dei negozi delle gallerie commerciali. La sospensione dell’attività dei negozi nei centri commerciali nei fine settimana - affermano da Confesercenti - è un provvedimento che si accanisce solo ed esclusivamente su “una porzione di esercenti commerciali, scelti in modo del tutto arbitrario”, perché stabilisce la chiusura dei negozi solo sulla base della dislocazione. Negozi della stessa tipologia, all’esterno dei centri commerciali, potranno infatti rimanere aperti”.
I centri commerciali “non solo hanno rispettato i protocolli e ogni altra disposizione emanata dal Governo e dalle altre autorità competenti, ma hanno anche posto in essere protocolli particolarmente articolati, ancora più scrupolosi per garantire un elevato livello di sicurezza sia al personale che al pubblico. Ciò ovviamente, in aggiunta alle misure di prevenzione attuate da ogni esercente all’interno dei propri locali".
"Si tratta – concludono dall'associazione di Via del Prione - di un settore spesso caratterizzato da negozi a conduzione familiare, un settore che impiega centinaia di dipendenti anche nella provincia della Spezia, senza considerare l’indotto che si muove intorno alle gallerie commerciali anch’esso in difficoltà con questo provvedimento”.
Confesercenti, che ha presentato ricorso al Tar del Lazio contro questo provvedimento restrittivo, ritiene opportuno che tali attività possano riprendere la propria attività anche nei week end.