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Quali le ripercussioni del contagio da coronavirus sul turismo? In evidenza

Il responsabile provinciale di Confesercenti Turismo: "Prenotazioni e cancellazioni tutto sommato nella norma. A risentirne sono in particolare i viaggi di gruppo".

 

La situazione è complicata, ma non necessariamente disperata. Le ripercussioni dell'espansione del contagio da coronavirus anche in Italia si stanno notando con effetto quasi diretto sul comparto turistico, con cancellazioni delle prenotazioni effettuate in precedenza. Non sfuggono a questo fenomeno anche la Liguria e la provincia spezzina, meta ogni anno di centinaia di migliaia di turisti provenienti da tutto il mondo.

A livello nazionale la psicosi da coronavirus minaccia la salute delle imprese del turismo, a partire dalle agenzie di viaggio. Da quando si è diffuso l’allarme, infatti, circa 50mila viaggiatori hanno cancellato un viaggio già prenotato verso l'estero o all'interno dei confini nazionali, e altre decine di migliaia hanno annullato i preventivi. Queste le prime stime dei danni subiti dalle agenzie di viaggio per l’effetto Coronavirus che emergono dal sondaggio lanciato da Assoviaggi Confesercenti su un campione rappresentativo delle agenzie di viaggio italiane.

E' un po' diverso, però, il discorso per quel che riguarda l'incoming nella provincia spezzina.

“Bisogna distinguere tra viaggi di gruppo e individuali – spiega Eugenio Bordoni, responsabile provinciale di Confesercenti Turismo - Nel primo caso ci sono aspetti come il numero minimo di partecipanti, l'apprensione di essere sempre a contatto con molte altre persone e gli intermediari, che non sempre sono disposti a prendersi il rischio di incorrere nel pagamento di penali. Insomma, quello dei gruppi è un mercato molto sensibile a una situazione come quella attuale. Per quanto riguarda i viaggi individuali le cose stanno molto diversamente. Negli ultimi giorni il trend delle prenotazioni è stato pressoché lo stesso che si registra ogni anno in questo periodo, così come quello delle cancellazioni, che solo nella metà dei casi hanno visto far riferimento alle problematiche legate al coronavirus. Teniamo presente che ormai tutte le piattaforme garantiscono tempi di rinuncia molto ristretti e costi che nella maggior parte dei casi sono nulli. E' possibile che, nel dubbio, i possibili turisti abbiano deciso di comunicare la cancellazione del viaggio per poi magari riprenotare in un secondo momento. E magari a costi maggiori. Per gli operatori locali, quindi, è possibile che nell'orizzonte stagionale non ci siano ripercussioni particolari. Certo: a patto che le problemaiche legate alla malattia si riducano nel più breve tempo possibile".

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