Nello specifico aver individuato come priorità la riduzione del costo del lavoro, la sospensione dell'IMU a giugno, lo scongiurare l'ipotesi dell'aumento dell'Iva, il rifinanziare gli ammortizzatori sociali, il creare opportunità di sviluppo o l'intervenire sul credito, sono senz'altro misure che vanno nella giusta direzione per ridare fiducia agli imprenditori e alle famiglie che da troppo tempo soffrono del perdurare della crisi.
"Ma non facciamo che la questione IMU sulla prima casa – denuncia Matellini - occupi la prima pagina, oscurando altri temi".
L'Italia, in cinque anni ha perso 8 punti di Pil, ha un tasso di disoccupazione giovanile del 40%, hanno cessato migliaia di piccole e medie imprese, milioni di lavoratori si trovano in cassa integrazione o in mobilità e tutto il sistema economico ha perso competitività.
E' ovvio che proporre l'eliminazione dell'imu sulla prima casa, in un paese con una storica grande propensione alla proprietà dell'abitazione, suscita consensi, ma in una visione più complessiva dei bisogni occorre domandarsi dove trovare le risorse per coprire questo mancato introito o come meglio utilizzarle. Non possiamo dimenticare che già oggi circa la metà delle famiglie non la paga perché, come le giovani coppie, non la possiede o la detrazione ne annulla l'onere d'imposta.
" E poi c'è prima casa e ... prima casa – dichiara Angelo Matellini - la Cna da tempo ha denunciato che una officina paga più di una villa al mare o in una stazione invernale il bene strumentale per una azienda come il proprio capannone, non è un lusso o un investimento probabilmente effettuato con un finanziamento bancario oneroso, è un luogo dove si crea lavoro e si fa impresa, ed è assurdo che venga tassato, anzi tartassato".
Il decreto "Salva Italia" prevede l'aumento dell'IMU che penalizzerà i fabbricati produttivi delle nostre imprese che in 3 anni hanno visto raddoppiare l'imposta a cui sommare gli aumenti delle imposte locali e dei costi d'impresa.
Non si può andare avanti cosi!
La concorrenza internazionale fa dei nostri mercati facile terra di conquista, i ritardi nei pagamenti da parte dello stato, la burocrazia passiva, un sistema bancario che non sostiene, evasione e concorrenza sleale sono una piaga per l'economia e ostacolano le possibilità di ripresa. Occorre una rapida svolta, il governo guardi anche oltre l'Imu, investendo sul sistema delle imprese a partire da una nuova fiscalità produttiva per lo sviluppo puntando sulla fiducia e nelle capacità della piccola e media impresa di essere motore di sviluppo e occupazione.