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La Spezia, 2 maggio - Questa mattina, nel corso di una conferenza stampa, il sindaco della Spezia Massimo Federici e l'assessore alle politiche di bilancio Francesca Angelicchio hanno presentato la manovra IMU per il 2013. Con loro la dirigente dei servizi finanziari del Comune della Spezia Barbara Rodighiero.

Nel corso della conferenza stampa non si è potuto non affrontare il tema più attuale: la sospensione del pagamento della rata IMU di giugno sulla prima casa che per il Comune della Spezia ammonta a 3,3 milioni di euro. Anche ANCI ha confermato la sospensione della prima rata IMU sulla prima casa in attesa di una rimodulazione annunciata nel discorso programmatico del presidente del Consiglio Enrico Letta.

Ci si trova, dunque, in una situazione di forte incertezza normativa in attesa di decisioni che facciano operare in un quadro definito. Rimane, comunque, invariato il termine del 9 maggio per l'approvazione delle modifiche alle aliquote relative al 2013.

Le linee di fondo su cui si muove la manovra IMU 2013 sono: attenzione alle famiglie e alle piccole imprese produttive del commercio e dell'artigianato, oltreché del settore turistico. Quei settori che oggi sono più esposti ai riflessi della crisi e che rappresentano parte importante del mondo produttivo e del lavoro della città.

Per quanto riguarda le famiglie rimane invariata, rispetto al 2012, l'aliquota sulle prime case. Resta l'aliquota dello 0,40%. Invariata anche l'aliquota sugli immobili locati a canone concordato. Mentre per alloggi Arte e Cooperative a proprietà indivisa è prevista una riduzione (da 0,58% a 0,40%); con equiparazione ad aliquota prima casa con l'obiettivo, in modo particolare per ARTE, di liberare risorse da destinare alle manutenzioni.

Venendo alle attività commerciali e produttive, è prevista una riduzione da 0,76% a 0,70% per locali ad uso commerciale e produttivo (piccole imprese, artigiani etc...) utilizzati direttamente dal proprietario per la propria attività o locati per attività d'impresa. Riduzione da 0,76% a 0,70% anche per le palestre e da 0,96% a 0,76% (minimo consentito in quanto importo totalmente spettante allo Stato sui fabbricati categoria D) per alberghi, pensioni, cinema.

Passa invece da 0,96% a 1,06% ( di cui 0,76 di competenza statale categoria D) l'aliquota per i grandi opifici, e istituti bancari e di credito e da 0,86% a 0,96% l'aliquota per gli uffici. Aumento da 0,76% a 0,96% anche per locali ad uso commerciale e produttivo non utilizzati direttamente dal proprietario o locati per attività di impresa.

Per le seconde abitazioni locate a canone libero con franchigia per i primi sei mesi in cui l'immobile risulta sfitto si passa da 0,90% a 0,96% e da 0,50% a 0,70% per le unità immobiliari concesse in uso gratuito (comodato) a parenti di primo grado in linea retta. Nonostante l'aumento dell'aliquota, è stata inserita una clausola di allargamento della platea di contribuenti che possono usufruire del comodato ad aliquota agevolata, in quanto precedentemente potevano beneficiarne solo i soggetti passivi titolari di un unico immobile sul territorio comunale, mentre nella nuova ipotesi la possibilità di accedere all'agevolazione prevista per il comodato d'uso è estesa anche ai soggetti passivi titolari di non più di due immobili sul territorio nazionale.

"Una manovra, dunque, - ha dichiarato il sindaco Massimo Federici - ispirata a criteri di equità e attenzione ai settori produttivi che oggi sentono maggiormente la crisi e che vanno sostenuti per il rilancio della produttività e del lavoro. Un buon risultato, non scontato, tenuto conto la situazione di grave difficoltà in cui continuano a versare i Comuni italiani"

"Essere riusciti a mantenere questi equilibri - ha precisato l'assessore Francesca Angelicchio - non toccando l'IMU sulla prima casa e alleggerendo il carico su attività del commercio e piccole imprese, è il frutto delle azioni portate avanti in questi mesi. Non è stato facile, ma abbiamo definito priorità politiche e su quelle abbiamo costruito la manovra IMU. Siamo impegnati in una spending review volta a efficientare ulteriormente la spesa e in un'azione decisa di lotta all'evasione e all'elusione. Questo rigore e la qualificazione della spesa portati avanti negli anni e su cui oggi stiamo lavorando per un ulteriore rafforzamento ci hanno dato i margini per poter operare scelte a favore delle famiglie e del mondo del commercio e dell'impresa".

Sintesi Manovra IMU 2103

1) Invariata, rispetto al 2012, l'aliquota sulle abitazioni principali e relative pertinenze pari allo 0,40%;

2) Invariata rispetto al 2012 l'aliquota sugli immobili locati a canone concordato ( legge 431/1998);

3) Invariata rispetto al 2012 l'aliquota sui fabbricati merce ( 0,70%)

4) Riduzione aliquota relativa ad alloggi Arte e Cooperative a proprietà indivisa con equiparazione ad aliquota prima casa ( riduzione da 0,58% a 0,40%);

5) Riduzione da 0,76% a 0,70% per locali ad uso commerciale e produttivo (piccole imprese, artigiani etc...) utilizzati direttamente dal proprietario per la propria attività o locati per attività d'impresa,

6) Riduzione da 0,76% a 0,70% per le palestre;

7) Riduzione da 0,96% a 0,76% (minimo consentito in quanto importo totalmente spettante allo Stato) per alberghi, pensioni, teatri e cinema,

8) Aumento da 0,86% a 0,96% per gli uffici;

9) Aumento da 0,96% a 1,06% ( di cui 0,76 di competenza statale) per i grandi opifici e istituti bancari e di credito;

10) Aumento da 0,76% a 0,96% per negozi non utilizzati direttamente dal proprietario o locati per attività di impresa;

11) Aumento da 0,90% a 0,96% per le seconde abitazioni locate a canone libero con franchigia per i primi sei mesi in cui l'immobile risulta sfitto;

12) Aumento da 0,50% a 0,70% per le unità immobiliari concesse in uso gratuito (comodato) a parenti di primo grado in linea retta. Nonostante l'aumento dell'aliquota, è stata inserita una clausola di allargamento della platea di contribuenti che possono usufruire del comodato ad aliquota agevolata, in quanto precedentemente potevano beneficiarne solo i soggetti passivi titolari di un unico immobile sul territorio comunale, mentre nella nuova ipotesi la possibilità di accedere all'agevolazione prevista per il comodato d'uso è estesa anche ai soggetti passivi titolari di non più di due immobili sul territorio nazionale.

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