Levigare è una delle operazioni più note sia agli hobbisti che ai professionisti, soprattutto falegnami e fabbri. In passato per levigare le superfici ci si affidava all’olio di gomito e alla tradizionale carta abrasiva, mentre con l’avvento dell’elettronica di consumo si è dato il via ad un ricco filone di strumenti ed utensili di varia forma e grandezza, ognuno specifico per determinati tipi di lavoro.
La levigatrice elettrica ha fortemente rivoluzionato il mondo del lavoro e del fai da te diversificandosi in numerosi modelli come la levigatrice orbitale, rotorbitale, a delta, palmare, da banco ed a nastro.
La levigatrice a nastro è sicuramente una delle più diffuse e soprattutto una delle più versatili. Il suo funzionamento è abbastanza semplice ed intuitivo poiché la levigatura viene effettuata attraverso il movimento automatico di un nastro di carta abrasiva teso tra due rulli di carta posti alle due estremità della macchina. In tempi recenti queste levigatrici sono state progettate anche per lavorare come una levigatrice “fissa”, ancorata ad un banco di lavoro ed utilizzabile, ad esempio, come mola o per altri lavori. Il vantaggio delle levigatrici moderne è quello di velocizzare il processo di lavorazione in maniera significativa, aumentando la produttività ed anche la durata stessa della carta abrasiva che, sulla macchina, ha un’usura maggiormente regolare e “pulita” rispetto all’utilizzo manuale.
Come scegliere la levigatrice
Un aspetto da tenere in considerazione è l’alimentazione. Difatti, una levigatrice a nastro può presentare alimentazione elettrica, a batteria o pneumatica ed ognuna di queste soluzioni è pensata per differenti tipi di lavorazione. Di sicuro, quelle elettriche sono le più diffuse, mentre quelle pneumatiche sono utilizzate a livello professionale e necessitano di un compressore di media potenza per funzionare al meglio. Il lato positivo delle levigatrici pneumatiche è la maggiore durata delle componenti poiché non ci sono parti elettriche ma solo meccaniche che garantiscono una certa affidabilità.
Per quanto riguarda i modelli elettrici, che sono sicuramente i più utilizzati e adatti anche all’uso domestico, c’è da tenere presente la potenza stessa del motore che deve garantire la giusta spinta per effettuare una levigatura efficacie e deve essere capace di lavorare per lungo tempo senza problemi. Tra i 200 ed i 600 watt possiamo parlare di levigatrici amatoriali che permettono di fare piccoli lavori di levigatura senza eccessive pretese. Per gli utilizzi prolungati, e per ampie superfici, è necessario rivolgersi a macchine che abbiano una potenza minima compresa tra i 700 ed i 900 watt.
A cosa serve?
Sebbene l’utilizzo principale sia sul legno, la levigatrice lavora su diverse superfici e materiali come il ferro, il marmo, o altri tipi di materiali. Il suo ruolo è quello di sgrossare le superfici, levigarle appunto, per ridefinirne i contorni o le asperità del materiale. La levigatrice può essere fissata ad un banco da lavoro ed essere utilizzata come levigatrice da banco, come mola o semplicemente per affilare i coltelli. È chiaro che la levigatrice a nastro è ideale per rimuovere grosse quantità di materiale come ad esempio vernici da infissi, ringhiere o mobili mentre per le parti meno accessibili è indicato utilizzare un diverso modello di levigatrice oppure affidarsi alla carteggiatura a mano. I nastri di carta abrasiva, naturalmente, sono di differenti grane per permettere rifiniture scalari fino a rendere le aree trattate perfettamente levigate. Per quanto riguarda i nastri da utilizzare, esistono in commercio carte di diverso genere e di diversa qualità. La carta abrasiva tradizionale può lavorare perfettamente sul legno ma per ferro e marmo è opportuno utilizzare nastri appositi capaci di resistere a sollecitazioni maggiori e non permettere che il nastro si usuri troppo velocemente o si rompa.