Quest’anno la mostra è dedicata alla nostra città, della quale sono stati individuati i luoghi iconici - chiese, statue, palazzi, piazze, fontane – che sono stati reinterpretati isolandoli dal loro contesto, valorizzando il vuoto creato artificiosamente attorno ad essi al fine di esaltarli. Anche il colore scelto per uniformare gli scatti non è casuale, ma frutto di una coerente scelta stilistica: la tonalità metallica utilizzata, che richiama il “viraggio al selenio” usato in camera oscura, vuole suggerire il perdurare temporale dei simboli, indelebili nella memoria collettiva dei cittadini.
Il faro rosso, la statua di Garibaldi, la Cattedrale di Cristo Re, il Ponte Thaon di Revel e tutti gli altri luoghi immortalati, sia antichi che moderni, grazie alla manipolazione della luce ed alla post produzione fotografica, sembrano immersi in una realtà onirica. Il tessuto urbano, la città come noi tutti la conosciamo si dissolve: l’uomo e la frenesia del nostro tempo lasciano il posto alla quiete.
Non alla vista, ma all’udito è affidata la percezione della “voce” della città: i richiami degli ambulanti di Piazza del mercato, il suono delle campane, i rumori del porto, le grida dei tifosi allo stadio, faranno da sottofondo alla visione delle foto.
Il passato ed il presente coesistono e, grazie agli inediti scenari offerti dall’uso delle nuove tecnologie digitali, permettono di gettare uno sguardo curioso verso il futuro di una città in continuo mutamento, orgogliosa delle testimonianze del suo passato ma moderna, connessa, globale. La nostra Spezia 2.0.
I soci di “Liberi di Vedere” che esporranno i loro scatti sono:
Marco Aliotta, Francesco Barbera, Marco Barbera, Maurizio Borrini, Marina Busoni, Paola Cattini, Cristina Cavazzuti, Mirella Cozzani, Stefano Del Ranco, Matteo Fazioli, Paola Frateschi, Giuseppe Gnoffo, Erica Infunti, Stefano Landi, Paola Lertora, Aurora Marques, Flavia Mauri, Miriana Mezzani, Felice Minosa, Silvano Passalacqua, Cristina Pio, Annalisa Raggio, Nadia Roncallo, Stefano Rossi, Dario Tarasconi, Alvaro Tenerani, Lucia Terroni, Gregorio Tommaseo, Monica Votta. L’ottimizzazione delle immagini in mostra è di Gregorio Tommaseo.