Attento al simbolismo francese, ispirato soprattutto dalle " tre corone" di fine Ottocento, Carducci, Pascoli, D'Annunzio, e ispiratore a sua volta della poesia ligure del Novecento, stimato da Montale, condusse una vita errabonda e disordinata, minata dalla costante necessità economica, nonostante la sua collaborazione a giornali, che talvolta però chiudevano dopo la pubblicazione di pochi numeri. Vate apuano, amò la sua terra, di cui percorse la storia in tredici sonetti, esaltando l’indomito coraggio degli antichi Liguri apuani, Dante Alighieri esule nei castelli lunigianesi, fino alla tristissima esistenza dei cavatori del marmo di Carrara.
Il pomeriggio del 13 aprile, a partire dalle ore 16, presso l'Hotel NH della Spezia interverranno noti studiosi. Il prof. Francesco De Nicola dell’Università di Genova illustrerà anche aspetti meno noti dell’attività poetica di Ceccardo, gli scritti teatrali; il prof. Claudio Palandrani presenterà alcune sue posizioni nella vita sociale e politica; concluderà la prof.ssa Francesca Corvi, che ha recentemente curato la pubblicazione completa di tutte le poesie, talvolta disperse su pagine di numeri unici o di quotidiani. La professoressa riceverà il Premio alla ricerca dal cav. Pietro Baldi, presidente della Società Dante Alighieri- Comitato della Spezia. Sarà presente il consigliere regionale Andrea Costa che porterà i saluti del Presidente Toti .
Alla Giornata di studio parteciperanno anche alunni del Liceo Classico “ L, Costa”, ai quali nella mattinata del 13 il prof. De Nicola e la prof.ssa Eliana M. Vecchi, presidente della Sezione Lunense dell’Istituto Internazionale di Studi Liguri, avranno illustrato la vita e l’opera di Ceccardo, con particolare riguardo ai suoi rapporti con il nostro territorio.
Durante la successiva apericena verranno lette da Anna Maria Barini alcune poesie, significative della visione di poeta apuano, accompagnate da interventi musicali di Paolo Bertini e Andrea Ciardi.
Il 14 pomeriggio a Mulazzo, presso la torre su cui venne apposta nel 1906 un'epigrafe commemorativa del seicentenario della venuta dell’Alighieri in Lunigiana, dettata da Ceccardo, verrà recitata l'ode con cui egli volle ricordare l’esule Dante, nella cui tormentata esistenza il nostro poeta, autonominatosi il Viandante, in qualche modo si riconosceva.