La morte del comandante Bisagno continua a far discutere. Le cause del decesso dividono e, in questo caso, a fronteggiarsi sono due scrittori: Giampaolo Pansa e Sandro Antonini. Sono (quasi) trascorsi 73 anni dal 21 maggio 1945, giorno in cui Aldo Gastaldi, comandante partigiano, rimase ucciso, secondo la versione ufficiale, precipitando accidentalmente dal tetto della cabina dell’autocarro sul quale viaggiava. Un incidente stradale che non tutti accettano e sul quale, negli anni, sono state costruite teorie diverse. L’ultimo motivo di discussione su Bisagno lo offre lo scontro - a distanza - tra il giornalista Pansa e lo studioso dell’età contemporanea Antonini. Ed è quest’ultimo a raccontare l’accaduto in una lettera aperta al suo editore, Goffredo Feretto, di Internòs.
Antonini ricorda che a febbraio dello scorso anno ha pubblicato “Io, Bisagno – Il partigiano Aldo Gastaldi”, volume dedicato alla vita e agli ultimi momenti del comandante partigiano. «Il testo - spiega Antonini - è basato su una quantità di fonti spesso inedite: documentazione d’archivio e testimonianze orali. Si evince, anche grazie all’ausilio (ma non solo) di un’intervista finale con un partigiano - Bernardo Traversaro, il capo staffette “Rum”, ndr - che conosceva Bisagno, che le cause della sua morte siano state accidentali.