"Sono state dette molte cose false rispetto alla nostra associazione e soprattutto rispetto alla nostra presenza all'interno del Centro Culturale Dialma Ruggiero": queste le parole del presidente degli Scarti, che questa mattina, durante una conferenza stampa all'Urban Center, ha fatto luce su alcuni dettagli.
Molti sono stati i documenti presentati, che, dati alla mano, dimostrerebbero come alcune cose dette nei mesi scorsi, parlando della gestione del Dialma, non corrisponderebbero al vero, o comunque siano state oggetto di strumentalizzazioni. Primo fra tutti i contributi comunali, che non hanno mai riguardato in prima linea Gli Scarti, ma bensì il progetto Fuori Luogo: "Nella costruzione della rassegna, noi siamo solo una parte, insieme ad altre associazioni ed allo stesso Comune. Dunque dire che come Scarti abbiamo ricevuto contributi diretti non è vero. Inoltre- prosegue Andrea Cerri- noi non abbiamo mai avuto l'esclusività o la gratuità del Centro, abbiamo avuto delle agevolazioni derivate dalla Convenzione di Residenza, che oggi non è comunque più in essere e che non riguardava solo noi".
Di seguito il comunicato stampa completo.
DIALMA RUGGIERO. RISTABILIRE LA VERITÀ DEI FATTI PER RAGIONARE SUL FUTURO.
"L’Ass. Culturale Gli Scarti è un’impresa di produzione teatrale riconosciuta dal Ministero dei Beni Culturali, 1° in graduatoria tra le 12 imprese di produzione under 35 riconosciute in Italia – unica del territorio spezzino, e svolge alcune delle sue attività al Centro Dialma Ruggiero della Spezia, dove svolgono attività altre 19 associazioni del territorio.
In seguito ad alcune polemiche e ricostruzioni non rispondenti al vero, apparse sui giornali e sui social network in questi giorni, abbiamo il dovere di tutelare l’onorabilità, l’immagine e la professionalità della nostra Associazione, dei nostri soci, e dei nostri 21 dipendenti, sia con il presente comunicato, sia in sede legale.
Il Dialma Ruggiero non è stato mai gestito da noi, ma sempre direttamente dal Comune della Spezia, la nostra presenza è stata regolata fino al 2017 da Convenzioni di residenza, che prevedevano l’uso limitato solo di alcuni spazi, e gratuito solo per l’attività di produzione di spettacoli.
Per l’attività di residenza artistica non sono mai stati ricevuti contributi dal Comune della Spezia.
Al Dialma Ruggiero negli anni ci sono state altre residenze artistiche di altre associazioni o gruppi di persone, con uso gratuito di spazi. Una di queste è stata concessa perfino a certi “polemisti” che denunciano oggi, sapendo di mentire, “l’esclusività” della struttura.
Non è vero che le strutture DEl Dialma Ruggiero non siano accessibili ad altre associazioni e, in generale, utenti. Per fare un esempio, i dati SIAE sugli spettacoli svolti in questi anni lo dimostrano: su un totale di 386 eventi dal 2012 a oggi, 110 risultano organizzati dalla nostra Associazione (il 28,4%) – quota che per la maggior parte è riferibile a Fuori Luogo di cui noi risultiamo co-produttori assieme ad altre associazioni e al Comune - e 276 da altre associazioni (71,6%).
Anche per le altre attività di formazione, tutte le associazioni e, in generale, utenti possono richiedere al funzionario responsabile l’utilizzo di spazi, corrispondendo l’affitto secondo tariffe orarie stabilite dal Comune nel 2011.
La nostra Associazione ha pagato regolarmente l’affitto (a tariffe orarie) a partire da ottobre 2014 perché in quel periodo ha iniziato le attività di formazione teatrale. Oltre alla nostra, nel settore teatrale, nei medesimi periodi, vi erano altre 4 associazioni che tenevano corsi di teatro (alla faccia dell’esclusività!). Per quanto riguarda la musica e la danza invece vi erano altre 2 realtà che organizzavano i corsi, in via esclusiva perché aggiudicatari di regolare bando.
Dalla data di scadenza della Convenzione di Residenza (maggio 2017), l’affitto viene corrisposto per tutte le attività tenute presso gli spazi del Centro.
Il progetto Fuori Luogo, stagione di teatro contemporaneo per le giovani generazioni (quest’anno candidato al Premio Ubu come miglior progetto speciale italiano 2017, e riconosciuto a livello nazionale) non è da confondere con la nostra attività di residenza. Fuori Luogo infatti è un progetto co-prodotto da Comune della Spezia, Ass. Scarti, Casarsa Teatro e Balletto Civile, negli ultimi tre anni sostenuto da Compagnia di San Paolo di Torino, e fino al 2016 da Associazione R.U Castagna. Non si svolge solamente al Dialma Ruggiero e prevede oltre alla programmazione di spettacoli, attività laboratoriali, di alta formazione, e di formazione del pubblico, soprattuto più giovane. Dal 2014 iI Comune, per ridurre costi di ospitalità, ha deciso di mettere a disposizione, - come del resto per tante altre manifestazioni culturali - l’appartamento di sua proprietà sito in via Roma. L’utilizzo era regolamentato da un preciso calendario approvato dagli Uffici competenti, e non era nelle disponibilità esclusive dell’organizzazione di Fuori Luogo.
Come Associazione Scarti negli anni siamo stati chiamati dal Comune della Spezia a svolgere alcuni Servizi Tecnici, o a rappresentare alcuni spettacoli in spazi comunali per diverse manifestazioni. Per questi servizi siamo stati selezionati sempre a seguito di procedure formali. I relativi corrispettivi sono stati pagati dal Comune dietro presentazione di regolari fatture. Tutto trasparente e documentabile.
Riteniamo dunque offensive, oltre che non corrispondenti alla realtà, le accuse a noi e alle associazioni presenti al Dialma di essere state ingiustamente privilegiate; le insinuazioni di aver ricevuto “pingui finanziamenti”; le maldicenze; e addirittura il tentativo di addossare sulle associazioni del Dialma, la responsabilità di un aumento delle spese comunali; argomento falso e usato in maniera strumentale per giustificare un taglio drastico delle spese.
I risultati del lavoro di tutte le realtà che oggi operano in Dialma, sia in termini di coinvolgimento popolare, che di qualità dell’offerta (soprattutto di alcuni progetti), che di riconoscimenti a livello nazionale, sono la dimostrazione che qui non ci sono privilegiati, ma gente che lavora, e - ci dispiace per i pochi detrattori – che ha dimostrato saper lavorare molto bene.
Sulla proposta dell’Amministrazione siamo d’accordo sull’avvio di una riorganizzazione del Centro, attraverso bando e procedure trasparenti, ma chiediamo l’apertura di un percorso partecipato con le associazioni-tutte, gli utenti e l’Amministrazione al fine di individuare le migliori soluzioni. Per vari motivi (che spieghiamo nel dossier allegato) siamo preoccupati del passaggio della struttura dal settore Cultura al settore Patrimonio e delle sue possibili ripercussioni sul carattere sociale e culturale del Centro. Siamo disponibili a ragionare su modalità che portino risparmi o maggiori entrate nelle casse del Comune, riteniamo però che il Centro rispetto alle altre strutture culturali, in realtà costi molto poco e renda molto ai cittadini, soprattutto raffrontandolo con il numero di utenti, frequentatori, spettatori di eventi, e considerando la funzione sociale, culturale e aggregativa che in questi anni ha rappresentato per il quartiere e per tutta la città, e per la reputazione che si è guadagnato anche a livello nazionale".
In allegato il dossier