In principio fu l’isteria, con le sue paresi, le crisi epilettiche, la cecità e Freud ne fece la patologia mentale femminile per antonomasia. Poi, nel Novecento, ha preso la scena un altro disturbo psichico - femminile e maschile - definito depressione che è una sorta di implosione rabbiosa verso di sé e verso gli altri.
Da Giuseppe Berto a Elena Ferrante sono in molti gli scrittori e le scrittrici a scrivere di depressione, una condizione che tocca molte le donne, che, secondo i dati, si ammalano più del doppio degli uomini. Secondo molte psicoterapeute, la depressione femminile è la risposta a tutto quello che impedisce a una donna di godersi autonomia, potere, autostima. Ovvero alla violenza subita
Questo numero, il 125, della rivista Leggendaria curato da SILVIA NEONATO trae spunto e ispirazione dal libro della psicoterapeuta PAOLA LEONARDI che si intitola Depresse non si nasce, depresse si diventa. E raccoglie scritti e pareri di altre studiose e psicanaliste.
Com’è tradizione di Leggendaria però ampio spazio è dato anche alla letteratura e al cinema, con articoli che parlano ad esempio delle poetesse suicide come Sylvia Plath, Antonia Pozzi e Anne Sexton indagando se esiste un legame tra creatività e follia.
Ampia bibliografia e molte firme per un numero che segna i 22 anni di una rivista letteraria e politica, libera e autofinanziata che offre il punto di vista delle donne sul mondo.
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