“La ricerca storica, come quella scientifica, non finisce mai!”. Con questa espressione la Prof.ssa Laura Lotti ieri sera, 30 gennaio, nell’ambito della conferenza “Donne nella Storia del Golfo della Spezia”, svoltasi presso il Circolo Ufficiali della Marina Militare V. Veneto, ha etichettato il tema decisamente rosa parlando di talune di quelle protagoniste che a fianco dei propri uomini, mariti, padri, fratelli, hanno supportato e sicuramente partecipato a condizionare la politica e alcuni aspetti del costume nell’ambito della nostra storia passata.
Laura Lotti, studiosa e assidua frequentatrice di archivi, ha al suo attivo circa trenta libri sulla Donna nella Storia ed è tutt’ora impegnata nella stesura di altri testi, contenitori – come la stessa ha puntualizzato – di notizie inedite poco o per nulla note e quindi non citate sui motori di ricerca web, territorio che solitamente il ricercatore esplora come prima fonte orientativa sui temi di interesse.
Molte delle informazioni che riguardano La Spezia sono state però rintracciate negli archivi di altre sedi (Roma, Parma, Genova etc.), dove la relatrice ha scoperto numerose lettere scambiate tra personaggi di spicco spezzini del tempo e interlocutori politici e letterari, quali Mazzini e Leopardi. Altre ve ne sarebbero ancora sparse e spesso la ricostruzione di ogni contesto è stato il frutto di un paziente assemblaggio di dati raccolti in più archivi.
Una attenta scenografia del XVIII e XIX secolo ha posto in risalto il clima dei moti mazziniani, della massoneria e altro, quindi di uomini e donne protagonisti sui vari schieramenti di attività di sostegno o contrapposizione. E’ stata in particolare focalizzata la figura di Marcantonio Federici, personaggio spezzino controverso per diversi aspetti politici e sociali, ma di sicura elevatura sociale e culturale, tant’è che una sua raccolta di numerosi interessanti documenti fu poi donata dalla Famiglia Ducci all’Archivio di Stato, luogo di “caccia” tra quelli preferiti dalla prof.ssa Lotti.
Federici è stato descritto di carattere difficilmente gestibile, ma nel contempo molto stimato e forse temuto anche dallo stesso Napoleone, che lo volle insignire della Legione d’Onore per i suoi meriti e probabilmente per avvicinarlo di più a sé, ma senza apprezzabili conseguenze pratiche.
Il tema di fondo della conferenza si è quindi focalizzato con dovizia di dettagli sulle donne che circondarono la vita dello stesso Federici, ad iniziare dalla prima moglie Fidelina Battini Ponzò, la figlia Vincenza Tobia e la seconda moglie Dorotea D’Isengard che sposò dopo la perdita della prima. Non sono inoltre mancate informazioni su altre figure poco note quali Giuditta Sidoli, Maddalena Quartara e altre ancora.
A conclusione dell’interessante esposizione non è potuta mancare la citazione di Virginia Oldoini, più nota come la Contessa di Castiglione, figlia del nobile marchese spezzino Filippo Oldoini e della fiorentina Isabella Lamporecchi; Virginia nacque a Firenze nel 1837, anche se pare che talvolta fosse restia ad enfatizzare i suoi natali. Come noto, è passata alla storia per avere assecondato un’astuzia di Cavour, che le avrebbe conferito l’incarico di convincere Napoleone III – con ogni mezzo - a sostenere la causa dell’indipendenza italiana.
In più momenti della conferenza la Prf.ssa Lotti ha riaffermato il rischio di errate e frettolose rivisitazioni storiche che nel tempo possono condurre ad inesorabili utopie del passato e false o omesse verità; a ciò si può e si deve contrapporre, si è raccomandata, una mole di scritti e puntuali ricerche, come quelle da lei condotte.
(Testo: Dario Guerrini)