il documentario su Londra arriva al cinema Il Nuovo dal 22 al 29 gennaio 2018 . My Generation è stato anche presentato Fuori Concorso (nella categoria Non Fiction) al Festival di Venezia C'è un'aura mitologica e nostalgica sulla Londra anni '60, caratterizzata da tante micro (e macro) rivoluzioni e dalla nascita della cultura pop. A descrivere questo periodo ricco di trasformazioni e di evoluzioni è lo stesso Michael Caine, che nel documentario di Batty - infarcito da aneddoti personali e materiale d'archivio - (ri)scopre una Londra delle meraviglie popolata da artisti e celebrity che oggi fanno parte della schiera dei miti: dai Beatles a Twiggy, da Mary Quant ai Rolling Stones. Lo scopo del documentario è far respirare allo spettatore, almeno per una manciata di minuti, l'atmosfera che faceva fibrillare una metropoli-fucina di nuovi trend culturali, nuovi generi musicali e personaggi in grado di cambiare la storia e la società per sempre. La principale rivoluzione, spiega My Generation, è costituita dalla classe operaia che finalmente ha accesso a dispositivi culturali che prima sembravano del tutto superflui.Nato a Londra nel 1933, Michael Caine può essere più che un mero interprete e farsi portatore dei valori e del clima indimenticabile di quello straordinario decennio. In realtà Caine appare in due versioni nel documentario My Generation: quella del 30enne che ripercorre la Londra che ha vissuto e che ha amato e quella attuale, dell'80enne che si guarda indietro e racconta alle nuove generazioni l'aria di cambiamento culturale che ha avuto la fortuna di scoprire in prima persona.Dicono 'I Beatles hanno creato la Swinging London degli anni '60. Ma non è vero: è Londra che ha creato i Beatles.La resa finale è un viaggio nel tempo che alterna passato glorioso e presente volto al ricordo. Per questo My Generation è decisamente da vedere, tanto (per alcuni) per scoprire un passato che ha determinato ciò che siamo ora, quanto (per altri) per ricordare un'epoca così cruciale per la storia culturale contemporanea.