Giorgio Pagano, presidente dell’Associazione Mediterraneo, che ha dialogato con Cardini, si è soffermato sul filo conduttore dei due libri: “il rapporto tra Islam e Occidente e il dialogo tra le culture”. Al di là delle Crociate, ha detto, “emerge dai due libri che si è sempre continuato a commerciare e a scambiare culture... I conflitti ci sono stati ma mai di civiltà”.
Cardini ha raccontato di come è cominciata in lui la passione per Samarcanda: “Mio nonno fascista combatté in Abissinia per la guerra coloniale ma mi diceva sempre: ‘il vero esercito cavalleresco era il loro, non il nostro... Ho imparato il rispetto dell’altro da un nonno fascista”. Poi, ha continuato, “studiando le Crociate ho capito l’Islam, e da allora combatto tutti gli stereotipi antislamici provenienti da persone che criticano il Corano senza averlo mai letto”. Cardini, che andò a Samarcanda per la prima volta nel 1970, è uno studioso di Tamerlano, il conquistatore turco-mongolo che portò Samarcanda a essere al centro del mondo. “Tamerlano -ha detto- sconfisse gli ottomani ma non arrivò in Europa, volle conquistare la Cina ma non vi riuscì... l’Europa era piccola e povera, e non gli interessava... Il potere nel mondo allora stava negli imperi musulmani e nell’impero cinese”. E’ una lezione anche per l’oggi: “Non siamo il centro del mondo, lo abbiamo dominato per secoli ma ora non possiamo più andare avanti così, dobbiamo trovare un punto di equilibrio con gli altri”.
Causa chiusura delle scuole, è stata annullata la conferenza di Cardini al Liceo Costa sul tema “La via della seta. Una storia millenaria tra Oriente e Occidente”.
(Foto: Enrico Amici)