L’iniziativa è stata organizzata dall’Associazione Culturale Mediterraneo, in collaborazione con l’Istituto Comprensivo Statale n. 1 e con Il Cinema Il Nuovo.
“Don Milani -ha raccontato Burberi- arrivò il 7 dicembre 1954, in un paesino di montagna senza strada, senza luce, senza acqua nelle case. Barbiana non doveva più avere il prete, per la scarsità dei suoi abitanti, solo 130. Il prete arrivò perché la Chiesa fiorentina voleva punire don Milani: in questo modo ci fece un regalo straordinario. A cinquant’anni dalla morte è venuto il Papa a rendergli omaggio, riconoscendo l’errore”.
“Io avevo otto anni, facevo la terza elementare -ha continuato Burberi- con don Milani feci anche la scuola media, una scuola professionale per imparare a usare il legno e il ferro, ma anche una scuola dove leggevamo la Divina Commedia, imparavamo le scienze, le lingue, leggevamo i giornali... Una scuola della vita, che allenava alla discussione e ad essere pari a tutti nella vita”.
Oggi, ha concluso “il ragazzo di Barbiana”, la società è cambiata, ma “Barbiana c’è ancora”, è il luogo dei ragazzi immigrati e di quelli più poveri. Don Milani ci lascia alcuni insegnamenti ancora di grande attualità: innanzitutto la consapevolezza che “la differenza tra ricchi e poveri si supera anche con la cultura”, poi “lo sforzo di non essere mai superficiali, di approfondire, di chiedersi sempre il perché”, infine “l’impegno per la responsabilità personale, per essere sovrani di noi stessi, autonomi, capaci di autogovernare le nostre vite”.
All’incontro nella scuola Piaget la dirigente scolastica Maria Torre ha annunciato che l’Istituto Comprensivo Statale n. 1 ha avviato l’iter per intitolazione a don Lorenzo Milani. Hanno partecipato, tra gli altri, il Provveditore agli Studi Roberto Peccenini, il Vescovo Mons. Luigi Ernesto Palletti e il Presidente dell’Associazione Culturale Mediterraneo Giorgio Pagano.
(Foto: Enrico Amici)