Giorgio Pagano ha presentato il suo “Sao Tomé e Principe - Diario do centro do mundo” anche a Lucca, per iniziativa del Comune di Lucca, del Forum per la cooperazione internazionale della provincia di Lucca e di Komera onlus.
Enrico Cecchetti, assessore alla cooperazione internazionale del Comune di Lucca, ha parlato di un libro “con molti occhi e molti piani”: il diario, il reportage fotografico, la riflessione sulla cooperazione come scambio reciproco che mette al centro le persone e i territori e sul rapporto tra Europa e Africa. Per Cecchetti, amico da tempo di Pagano, c’è “un filo rosso con l’esperienza precedente dell’autore, quella di un dirigente della sinistra e di un Sindaco che ha sempre creduto nel protagonismo delle persone e nella partecipazione”.
Per Gabriele Tomei, ricercatore all’Università di Pisa e assessore del Comune di Viareggio, gli elementi da apprezzare maggiormente nel libro sono tre: la perseveranza negli anni (le riflessioni che vi sono contenute partono nel 2007 e arrivano al 2016), segno di una “cooperazione non all’insegna del mordi e fuggi”; il metodo nella cooperazione, cioè “il saper tenere insieme i tanti attori politici e sociali in un telaio, con al centro l’ente locale”; e “la capacità di avere una visione, di concepire la cooperazione non come aiuto e assistenza ma come costruzione di uno sviluppo locale partecipato”.
Massimo Toschi, già assessore alla cooperazione internazionale della Regione Toscana, anch’egli amico di lunga data dell’autore, ha parlato del libro come di “un testo in cui si raccontano delle amicizie e dei percorsi comuni”. Toschi ha evidenziato alcuni temi di fondo: “la politica delle persone e la necessità del protagonismo personale”, “la visione non sviluppista della crescita africana, attenta alla sostenibilità ambientale e sociale” e “la ricchezza delle fonti culturali dell’autore, da Papa Francesco a Nelson Mandela e a Chiara Lubich”.
Infine Giorgio Pagano: “Ho cercato di far sì che nel mio lavoro di cooperazione i saotomensi fossero il soggetto e non l’oggetto; e che negli obbiettivi del Piano Sao Tomé e Principe fosse soggetto del suo sviluppo e non oggetto di un nuovo dominio neocoloniale… è un tentativo ‘in direzione ostinata e contraria’ rispetto alle tendenze globali… i saotomensi possono farcela, molto dipende da loro, ma molto dipende anche da noi”.
Le prossime presentazioni di “Sao Tomé e Principe - Diario do centro do mundo” si terranno a Pontremoli (5 maggio), Roma (7 maggio), Savona (19 maggio) e Fivizzano (26 maggio).