L’invasione dei Lombardi: una delle pagine più drammatiche e meno conosciute della storia spezzina. Nel marzo 1849, tremila soldati della Divisione lombarda dell’esercito piemontese, sconfitto dagli austriaci nella fatal Novara, furono esiliati a Spezia, dove rimasero per oltre sei mesi, in attesa di decidere la loro sorte. A essi, e soprattutto al loro comandante, si imputava infatti la responsabilità della sconfitta. Dopo una lunga marcia a piedi nudi lungo l'alta via dell’Appennino, disperati, affamati, arrabbiati, arrivarono nel golfo. In genere erano brava gente, ma fra essi c’erano anche non pochi delinquenti. E siccome i soldi consegnati all’Intendente per il loro mantenimento finirono presto, cominciarono ruberie, rapine, violenze. Fra i cinquemila abitanti scarsi della piccola città dilagò la paura. Paura che divenne terrore quando si scoprì il massacro di sette poveri marinai lericini assassinati da sei disertori lombardi che avevano assalito la loro nave per impadronirsi del carico di merci destinate a negozianti di Sarzana, Lerici e Pontremoli.
Nella vicenda dei Lombari si inserisce anche un episodio che avrebbe potuto replicare a Spezia la famosa disfida di Barletta: ufficiali piemontesi contro ufficiali francesi schierati a singolar tenzone a difesa dell’onore ferito. Ma i transalpini non raccolsero il guanto di sfida preferendo abbandonare il golfo con la loro nave.
La drammatica vicenda dei lombardi ha lasciato profonde tracce nella vita della piccola città. Perché non pochi di essi sulle rive del golfo conobbero l’amore, misero su famiglia e si fermarono divenendo spezzini a tutti gli effetti. E i loro discendenti sono ancora fra noi.
Per il ciclo I giorni della storia, di questa pagina del Risorgimento alla Spezia parlerà il giornalista Gino Ragnetti nella ormai tradizionale chiacchierata dei quattro amici al bar venerdì 14 aprile, alle 17, all’OrtoBar il Poggio situato nel suggestivo scenario del Parco delle Clarisse, tra Via XX Settembre e Via XXVII Marzo, ai piedi del Castello San Giorgio. La zona, a due passi da Via Prione, è facilmente raggiungibile usando i comodissimi ascensori che partono da Via Indipendenza e da Via XX Settembre.