Il libro di Giorgio Pagano “Sao Tomé e Principe - Diario do centro do mundo”, dopo le presentazioni alla Spezia, Sarzana, Lerici e Firenze, è stato presentato a Genova e a Milano.
A Genova l’iniziativa è stata organizzata dall’Associazione Januaforum e dal Comune, a Milano dal Console Onorario di Sao Tomé e Principe Silvia Grosso e dalla Ong Alisei.
A Genova è intervenuto, tra gli altri, il professor Giorgio Musso dell’Università di Perugia. “Il filo conduttore del libro e dell’esperienza di Pagano come cooperante -ha detto- è l’Africa come soggetto e non come oggetto della politica e della cooperazione”. L’autore, ha aggiunto Musso, si è interrogato sul destino di Sao Tomé e Principe nel mondo globale e ha individuato, insieme ai saotomensi, una via: “il turismo ecologico, la pesca, l’agricoltura, l’export di qualità”.
A Milano il libro è stato presentato, tra gli altri, da Ruggero Tozzo, Presidente di Alisei Ong: “Oggi sono forti le spinte che indicano per Sao Tomé e Principe una via fondata sul petrolio e che vogliono far diventare il Paese un grande hub logistico per il golfo di Guinea, ma in questo modo il Paese sarebbe devastato e perderebbe la sua identità: il merito del Piano elaborato e raccontato nel libro di Pagano è quello di proporre un’altra opportunità, condivisa dai saotomensi”. “La grande questione-ha detto Pagano- è quella del modello di sviluppo, della sua sostenibilità ambientale e sociale: vale a Sao Tomé e Principe come in Occidente… le isole al centro del mondo lo sono non solo dal punto di vista geografico, ma anche politico e culturale, perché i grandi problemi sono comuni”. E ha citato Papa Francesco: “il mondo si capisce meglio dalle periferie”.