Che c'entrerà mai La Spezia con Guglielmo Marconi? Basta entrare nella nuova sala del Museo Tecnico Navale in viale Amendola per farsene un'idea (guardate sopra il tour di Gazzettadellaspezia.it) : Marconi infatti, poco più che ventenne, appena tornato da un soggiorno in Inghilterra, si trasferisce proprio alla Spezia, dove avranno luogo dei fondamentali esperimenti che segneranno di fatto la nascita della telegrafia navale.
Per gli amanti dei dettagli storici, le prove dimostrative di Marconi con trasmissioni e ricezioni nella nostra città iniziano il 10, l'11 e il 13 luglio 1897. "Il ricevitore è sistemato nel piazzale di ingresso dell'Arsenale – racconta il Museo Navale - dal lato ove allora esisteva l'edificio del Comando in Capo (attuale Piazzale Ammiraglio C. Bergamini), distrutto nel 1944; il trasmettitore è sistemato prima dinanzi all'edificio attualmente noto come la "Veleria" dell'Arsenale, a 500 metri dal ricevitore, poi a San Bartolomeo a 3 chilometri dal ricevitore".
Gli esperimenti continuano nei giorni successivi, con le prime prove di collegamento navale che hanno esito positivo. Il 17 e 18 luglio a un ricevitore installato sulla Nave San Martino arriverà un segnale a distanza di ben 16 chilometri.
Il risultato è che la Marina Militare inizierà un'intensa attività di ricerca nel campo delle comunicazioni a grande distanza, instaurando un'intensa collaborazione con Marconi, che culminerà "nella crociera dell'incrociatore Carlo Alberto che, partito dalla Spezia il 30 settembre 1902, riuscirà a far giungere le sue comunicazioni fino a 3800 chilometri di distanza".
Ecco quindi spiegata l'importanza dell'inaugurazione questa mattina della "Sala Marconi" all'interno del Museo Navale, con cimeli che hanno segnato un pezzo di storia nell'evoluzione della tecnologia, come il ricevitore Marconiphone (costruito nel 1920 a Genova dalle Officine Marconi, utilizzato per l'ascolto di musica e notiziari in onde medie, un servizio pubblico allora da poco disponibile) o il trasmettitore a valvola tipo "Regia Marina" (esemplare del primo trasmettitore a valvola a tre elettrodi, costruito tra il 1922 e il 1924 presso l'Arsenale della Spezia) e molti altri oggetti che sta all'occhio del visitatore scoprire. Tutto a due passi dal centro cittadino.
"Il ringraziamento – ha sottolineato stamani l'ammiraglio Giorgio Lazio, Comandante del Comando Marittimo Nord – va ad un ufficiale della Marina spezzino, Silvano Benedetti, che è il vero motore che sta dietro a tutto quello che state vedendo. La Marina stessa ha voluto fortemente l'apertura di questa nuova sala, che per me ha un valore soprattutto simbolico. Questo è un piccolo passo in avanti che fa capire che la Marina alla Spezia è attiva. Qualunque organizzazione se rimane immobile va a morire: questa è la lezione della vita. Noi procederemo in futuro su questa strada, per dare un contributo fattivo alla città, a piccoli oppure a grandi passi, se le risorse ce lo consentiranno".
Ciliegina sulla torta, nel giardino del museo è stata riposizionata da qualche giorno la statua del grande scultore Francesco Messina dedicata all'eroe della Prima Guerra Mondiale Costanzo Ciano, in restauro dal 2004.
Qui sotto gli orari di visita a un piccolo grande pezzo di storia, che parla anche un po' spezzino.
ORARI DI VISITA
Sabato 18 marzo: 18-00.30, in occasione della notte bianca ingresso libero con degustazioni e musica. Alle 19, 21 e 22 visite guidate gratuite al museo.
Il Museo è aperto al pubblico ogni giorno (quindi anche domenica 19 marzo) dalle 8.30 alle 19.30.