La mostra è visitabile sino al 30 aprile, con il seguente orario: giovedì, dalle 10.00 alle 12.30; venerdì, sabato e domenica, 10.00-12.30/16.00-19.00.
Di seguito, i testi di Fabrizio Mismas, don Cesare Giani, direttore del Museo Diocesano, e del critico Valerio P.Cremolini, a corredo della personale "pasquale", comprendete disegni e sculture dell'artista spezzino.
"Un multiforme avvenimento mondano si muove sotto l'evento sacrificale di un uomo giusto. "Sotto la Croce" è il tema, ripreso nel tempo alcune altre volte, di una serie di disegni raffiguranti la schiera di personaggi che interviene allo spettacolo della Crocifissione.
In alto, le estremità penzolanti sono l'unico segno della presenza di Cristo; al centro, una fauna sempre meno umana: la corte di Pilato, eccentrica ed esibizionista; personaggi violenti, candidi, irridenti, addolorati, festo-si, annoiati; prostitute; ballerine; soldati; accattoni; mo-delle; potenti; clown; vescovi corrotti; snob; giocatori d'azzardo; persone pure e malinconiche; altri ancora.
Il disegno si conforma al clima del tema rappresentato per esprimerlo al meglio: espone un tratto greve, insistito, persegue una tipicizzazione spinta, a volte cari-caturale, rifiuta il piacevole e si serve di un intervento sulla carta accanito, non stemperato dalla preparazio-ne ragionata. Il ciclo si conclude con la Resurrezione vista come una progressiva smaterializzazione, cita-zione dell'astratto, o come un caparbio tentativo della madre di frenare l'ascensione del figlio".
Fabrizio Mismas
"La necessità di un nuovo portone alla chiesa restaurata, il desiderio di un'opera resistente alle intemperie, e possibilmente una cosa bella, almeno quanto quella sostituita, fu l'inizio delle collaborazione di una Comunità con Fabrizio. Nacquero le Porte della Speranza a Madrignano. Fin dall'inizio emersero elementi fondamentali nella visione artistico-religiosa di Mismas: l'uomo che rifiuta la visione divina della vita e si crea una propria divinità, i vizi nuovi e classici che rendono sempre più l'uomo schiavo e deforme nella materia; la materia che salendo sempre più si svuota e assume una nuova dimensione, la dimensione dello Spirito, il perdersi sempre più nella divinità. La tragicità dell'uomo che ai piedi della Croce continua a giocarsi i doni di Dio ai dadi o lavarsene le mani come Pilato, il Mistero Pasquale che diventa spettacolo e non realtà spirituale che trasforma. Un tocco di finezza è poi quello di stare sopra le righe, non lasciarsi mai inglobare, il soggetto, il messaggio è sempre l'elemento dominante".
Don Cesare Giani
"I disegni e le sculture di Fabrizio Mismas contribuiscono mirabilmente a dare rilievo all'importante tema della mostra, che egli ha accompagnato da un prologo autografo di rara chiarezza. Le opere esposte rivelano lo sguardo penetrante dell'artista rivolto allo straordinario evento pasquale, foriero di emozioni inesauribili. È un privilegio di chi vive l'arte, avvalorata dal dono della fede, cogliere ben oltre ciò che è immediatamente percepibile. Ecco che Mismas ci comunica il fascino del mistero della Passione e della Resurrezione di Cristo sia con segni decisi, esplosivi, che pare non sappiano placarsi, sia modellando la materia con cui si relaziona di continuo. I suoi disegni fissano uno spaccato di umanità talvolta grottesca, avvolta di sola angosciante indifferenza, e l'espressività delle sculture, sintesi di dinamismo e di armonia, offre la sensazione della libertà creativa, conquistata senza alcun affanno. I lavori accolti in questa esposizione sono testimonianze concrete dell'appassionato cammino artistico dell'autore, in cui traspare l'autenticità della sua vocazione che largo spazio ha sempre tributato all'affermazione dell'umano con il divino".
Valerio P.Cremolini