L'artista era già stato ospite nel 2015 a Spazio 32 - biblioteca della Fondazione Carispezia e centro culturale dedicato alle arti visive (via D. Chiodo 32 - La Spezia) - per presentare il suo graphic novel di culto Qui (Rizzoli Lizard), vincitore, tra gli altri, del Prix d'Or al festival internazionale del fumetto di Angoulême.
Il suo ultimo lavoro – uscito in questi giorni in Italia per Rizzoli Lizard – celebra un diverso aspetto della geniale creatività dell'autore, raccogliendo i brevi racconti muti illustrati per il New Yorker da McGuire nell'arco di dieci anni: disegni decorativi in bianco e nero che creano una struttura sequenziale raccontando una breve storia.
Può un ascensore diventare il teatro di un dramma in nove vignette? Può una bottiglia di ketchup diventare la protagonista di una profonda riflessione sull'esistenza? Secondo McGuire sì, e lo dimostra in questa magnetica raccolta. Con il suo segno essenziale, riesce a mostrare al lettore come le forme e gli oggetti più consueti, quelli alla base della quotidianità, nascondano in realtà un'infinita gamma di possibili trasformazioni.
McGuire debuttò con la sua prima serie di vignette-spot sul New Yorker nel febbraio del 2005, in occasione dell'edizione speciale che ne celebrava l'80esimo anniversario. Questo tipo di illustrazioni svincolate dal testo compariva già da tempo fra le pagine della celebre rivista, a cui nel corso degli anni avevano contribuito numerosi artisti, ma fu McGuire il primo a progettare le sue vignette in sequenza, offrendo al lettore un'esperienza nuova fatta di piccoli racconti all'apparenza semplici ma ricchi di rimandi preziosi e inaspettati, caratterizzati da una quasi amorevole attenzione per il dettaglio.
A metà strada tra Calvino e Bruno Munari, Sequential drawings è un campionario di immagini che sembra una raccolta di cartoline da una città invisibile.
Richard McGuire collabora regolarmente con il New Yorker. Le sue opere sono apparse sulle più importanti testate mondiali, tra cui il New York Times, McSweeney's, Le Monde e Libération. Ha partecipato come autore e regista ai film Loulou et autres loups (2003) e Peur(s) du Noir (2007); ha inoltre ideato e prodotto una propria linea di giocattoli ed è il fondatore, nonché bassista, della band Liquid Liquid.