"Volevo raccontare una storia sul popolo curdo -ha detto l'autore- il romanzo è pura narrazione di una storia vera, quella di Avesta, una ragazza curda che sceglie di combattere contro il Daesh, la storia di un'esistenza, di una scelta radicale, della difesa di un ideale di libertà e di democrazia".
Rovelli si è soffermato sulla storia recente dei curdi, popolo senza uno Stato, diviso tra Turchia, Siria, Iraq e Iran, oggetto da oltre un secolo di abusi, violenze, genocidi, persecuzioni. Un popolo, ha detto, che "vuole sconfiggere l'individualismo e vivere nella comunità, grazie all'ideologia della democrazia diretta e comunitaria", la prova, ha aggiunto, che "a sinistra si può cambiare restando radicali".
Giorgio Pagano, Presidente di Mediterraneo, ha ricordato la battaglia in corso per liberare Raqqa, la capitale siriana del Califfato, annunciata da una donna ufficiale delle milizie curde: "la presenza femminile nella lotta contro il Daesh ha un grande significato simbolico, è un segnale rivoluzionario". Pagano si è poi soffermato sulle "persecuzioni della dittatura turca del sultano Erdogan contro i curdi e contro tutte le opposizioni" e ha criticato l'atteggiamento dell'Unione europea, che assiste alla degenerazione autoritaria in Turchia senza assumere iniziative. E ha invitato alla mobilitazione a fianco del popolo curdo: "Nei giorni scorsi a Roma -ha raccontato- ero in Vaticano all'incontro dei movimenti popolari di tutto il mondo promosso da Papa Francesco, l'applauso più grande è stato per i rappresentanti del popolo curdo". Perché, ha concluso Rovelli, sono " un esempio di generosità, di sacrificio di sé, di utopia praticata ogni giorno".
(Foto: Enrico Amici)