Il premio è andato quest'anno ad un film russo–tedesco, "Paradise" ("Paradiso") del regista russo Andrei Konchalovsky. Il film, ambientato al tempo della seconda guerra mondiale, ha al suo centro le vicende di una coppia tormentata: ex nobile russa finita in un campo di sterminio lei, ufficiale della gestapo lui. La giuria, presieduta da Gianluigi Bozza, critico del quotidiano "L'Adige", ha rilevato nella pellicola «le capacità di rievocare con efficacia una tragica fase – sempre attuale – della storia dell'Europa contemporanea, con un linguaggio squisitamente cinematografico, evitando facili espedienti narrativi–spettacolari ed affermando l'importanza dei valori cristiani e dell'umanesimo di tutela e valorizzazione della libertà delle persone».
In dieci anni, i film premiati con il "Taddei" hanno ottenuto quasi sempre importanti successi di pubblico e di critica al loro apparire sugli schermi: vedremo se sarà così anche quest'anno.