A lezione di imbroglio nelle scuole italiane". "Per l'opinione pubblica il tema del copiare a scuola non è un argomento di cui discutere -ha esordito Gianluca Solafroli, vicepresidente dell'Associazione- e tuttavia non è così, perché parlarne significa affrontare i problemi di fondo della scuola e della società". Il libro di Dei è "uno spaccato delle nostre scuole": "il copiare non è sanzionato, i professori lo gestiscono ognuno a proprio modo, denunciare chi copia è considerato quasi infamante". La "disattenzione etica", ha proseguito Solfaroli, colpisce studenti, insegnanti e genitori, segno "dell'individualismo mercantilistico che è montato nella società italiana negli ultimi decenni" e di vicende più lontane del tempo, che hanno contrassegnato "il carattere degli italiani".
"Due ragazzi su tre copiano", ha spiegato Marcello Dei: "non è quasi mai questione di solidarietà, ma di auto copiatura", gli studenti "si autoassolvono all'82% ", e "anche chi non copia è giustificazionista, all'insegna del ". Solamente "il 13% degli studenti dice che copiare è offesa al bene comune", segno di una "perversione dei valori", che si sviluppa progressivamente dalla quinta elementare fino alle scuole superiori. Certamente, ha proseguito l'autore, "bisogna stare attenti agli stereotipi", tipo l'equazione "alunno che imbroglia = cittadino che evade le tasse, passa con il rosso, utilizza le raccomandazioni, salta la fila agli sportelli, confida nei condoni, non allaccia le cinture di sicurezza", ma copiare è pur sempre "un esercizio non onesto di furberia" e "una forma di apprendistato a non rispettare le regole". Gli anticorpi, ha concluso Dei, stanno "nell'educazione etica e civica", in controtendenza a "una socializzazione scolastica di tipo burocratico - aziendale - consumistico" nella quale "l'importanza dell'etica e del civismo è relativamente scarsa". Molto interessante e vivace il dibattito, nel quale sono intervenuti insegnanti, genitori e studenti. La soluzione, intanto, potrebbe essere quella individuata in alcune classi del liceo Parini di Milano: insegnanti e studenti hanno sottoscritto un codice etico che li impegna a comportarsi correttamente a scuola, a non copiare e a non far copiare.
(Foto di Francesco Tassara)