La vicenda narra la rivolta di Zeus contro il padre Kronos, e la guerra che ne segue: Zeus si insedia al potere e annienta i suoi oppositori. Prometeo, per aver donato il fuoco agli uomini, subisce la sua collera e viene incatenato a una roccia ai confini della Terra nella regione della Scizia, fra aspri monti e lande desolate. Prometeo ha però una via di fuga dall'angosciosa situazione in cui si trova, perché egli conosce un segreto: la minaccia consiste nel frutto della relazione fra Zeus e Teti, che potrebbe generare un figlio in grado di sbaragliare il padre degli dei. Zeus invia il dio Hermes per estorcere il segreto a Prometeo, ma egli non cede e per questo viene scagliato, insieme alla rupe a cui è incatenato, in un burrone senza fondo.
Nell'interpretazione di Tonelli, Prometeo, che ha insieme natura divina e umana (e per questo nella messa in scena ha due voci, una naturale e una amplificata), costituisce uno dei poli della dialettica tra tecnica e Natura: grazie alla sua ribellione e a prezzo della sua sofferenza induce Zeus a accettare che gli umani ricevano i doni della tecnica, in primis il fuoco, ma a patto che in virtù di questi doni non alterino l'equilibrio della Natura.
Interpreti: Galliana Barabini, Luca Bossi, Jo Errico, Sara Montefiori, Elisabetta Morellini, Susanna Salvi, Angelo Tonelli, Mauro Vaccà
Scenografia: Giuliano Diofili;
Coreografie: Annalisa Maggiani;
Musiche e canto dai testi greci: Paola Polito;
Arrangiamento: Beppe de Ruggiero;
Costumi: Maria S. Couture;
Maschere: Antonietta Grassi e Women at work;
Editing audio e registrazione: La Loggia Studios.
Per info:
Museo del Castello di San Giorgio, via XXVII Marzo
Tel. 0187-751142, ore 10.30-16.30, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.