Per D'Alema la chiave della sconfitta dell'Isis sta innanzitutto nel superamento della tensione tra Arabia Saudita (di religione sunnita) e Iran (di religione sciita), le due massime potenze regionali. "Per fortuna -sostiene l'ex Presidente del Consiglio e Ministro degli Esteri- i nemici di ieri sono diventati i nostri alleati di oggi. Era sbagliato l'ostracismo verso l'Iran. Ed è divenuto insostenibilmente sbagliato con il passaggio dal conservatore Ahmadinejad al riformista Rohani. L'ostracismo era dettato non dagli interessi dell'Occidente, ma da quelli dei due alleati dell'Occidente: Arabia Saudita e Israele. I quali, più che alleati, si sono rivelati due problemi". La sfida dell'Arabia Saudita all'Iran, prosegue D'Alema, "è un conflitto di potenze che tende a degenerare in un conflitto religioso; e i conflitti nazionali ammettono risoluzioni, quelli religiosi no. Eppure sciiti e sunniti hanno convissuto per secoli. La vera questione è l'egemonia nell'area. La nuova leadership saudita ha attitudini belliciste preoccupanti, si pensi all'avventura militare in Yemen. Fino a quando resterà questa tensione tra Arabia Saudita e Iran, l'Isis non sarà sconfitto". D'Alema è molto critico verso l'israeliano Netanyahu: "il Governo della destra israeliana sta giocando un ruolo negativo nella regione. Con l'espansione delle colonie, la prospettiva di uno Stato palestinese è di fatto scomparsa".
E in Siria? "Dobbiamo costruire -dice il Presidente della Fondazione Italianieuropei- un fronte anti-Isis tra il governo, i suoi sostenitori interni tra cui la minoranza cristiana, i suoi sostenitori esterni che sono la Russia e l'Iran, i gruppi sunniti appoggiati dall'Occidente, i curdi". Insomma, c'è materia per un confronto utile a creare -questo è lo scopo primario dell'Associazione- riflessione critica, formazione e informazione sui grandi temi del "Mediterraneo diviso".
Massimo D'Alema sarà presente in città già alle 17,30 al CAMeC, in piazza Battisti: presenterà il libro di Robert Wilkinson e Kate Pickett "La misura dell'anima. Perché le diseguaglianze rendono le società più infelici". L'iniziativa è organizzata dall'assessorato alla Cultura del Comune della Spezia e dal Rotary Club.