Nella saletta dedicata alla Brina i visitatori potranno vedere i risultati degli scavi, andati avanti dal 2000 al 2013 e resi possibili da un lavoro di squadra che ha coinvolto gli archeologi coordinati dalla curatrice scientifica Monica Baldassarri, l'Università, il CAI, gli Enti locali, le Soprintendenze... ma anche le intere comunità locali di Falcinello e Ponzano Magra, ed ovviamente i Comuni di Sarzana e Santo Stefano di Magra, al cui confine si trova la collina della Brina. Ma non solo: potranno calarsi nella realtà del periodo attraverso ricostruzioni virtuali in 3D.
"Quando parliamo di archeologia a Sarzana – spiega il sindaco di Sarzana Alessio Cavarra – il pensiero corre subito agli scavi di Luni (non solo Sarzana è erede diretta di Luni, ma la città stessa in quanto spazio urbano è ricchissima di reperti lunensi e/o di parti architettoniche reimpiegate), oppure ai resti antichi, medievali o rinascimentali, che emergono ogni volta che si effettua uno scavo nel centro storico (la chiesa paleocristiana sotto l'attuale S. Andrea, ma anche le mura del convento dei domenicani inglobate nel Teatro degli Impavidi); oggi però abbiamo finalmente una visione d'insieme di un sito archeologico per certi aspetti ancora più interessante: la collina della Brina infatti, sulla quale sino a pochi anni fa si poteva vedere soltanto la mole del 'torraccio', ha via via restituito non soltanto i resti delle fortificazioni e del borgo medievale, ma anche le tracce di una frequentazione e di un insediamento assai più antichi".
"L'area del Castello della Brina è un luogo da sempre caro agli abitanti di Santo Stefano Magra e nello specifico ai cittadini di Ponzano Superiore- continua il sindaco di Santo Stefano Magra Juri Mazzanti - Ci è quindi sembrato più che naturale partecipare alla campagna di scavi e dare il nostro contributo per valorizzare una pagina importante della storia del nostro territorio. Ora la sfida è lavorare alla valorizzazione del sito e anche in questo caso sarà necessario lavorare in sinergia con tutti gli attri coinvolti".
Come detto la sala dedicata alla Brina, oltre ad esporre reperti materiali è stata attrezzata con pannelli e monitor che rendono la visita più coinvolgente grazie a filmati e ricostruzioni tridimensionali; sarà possibile ripercorrere attraverso gli oggetti e le immagini la vita di un luogo che ha visto prima la presenza di un villaggio preistorico e poi di un borgo medievale arroccato in prossimità di una fortificazione di confine lungo il percorso della via Francigena; ci si potrà limitare a visitare soltanto l'esposizione a Sarzanello, ma ovviamente l'intento è anche quello di invogliare cittadini e turisti a riscoprire – soprattutto nella bella stagione – anche il sito archeologico stesso, che nel frattempo è stato risistemato e sarà attrezzato con pannelli illustrativi; al castello della Brina sarà poi dedicato anche un sito web (www.castellodellabrina.it) con alcuni dei contenuti in mostra a Sarzanello.