Il primo, dal titolo I macchiaioli e il Caffè Michelangiolo. La caricatura, prende spunto dal nucleo di disegni caricaturali presenti in mostra, di Odoardo Borrani, Telemaco Signorini e Angiolo Tricca. Per l'occasione sarà esposta in aggiunta una preziosa e inedita collezione di caricature, di proprietà privata, che annovera anche Honoré Daumier, eccellente interprete del genere, e Giovanni Boldini.
L'incontro è a cura di Barbara Viale, storica dell'arte, conservatore Musei Civici della Spezia.
La diffusione della caricatura nella prima metà dell'800 è strettamente legata alla situazione politica dei diversi stati europei. In Francia sorgono i primi giornali umoristico-satirici, La Caricature (1830), Le Charivari (1832), che si avvalgono per le illustrazioni del procedimento litografico e di eccellenti collaborazioni, prima fra tutte quella di Honoré Daumier.
In Italia tocca a Firenze, grazie al clima di modico liberalismo, ospitare più generosamente di altri luoghi i protagonisti della vicenda. In particolare al Caffè Michelangiolo, dal 1850 a 1862, la caricatura italiana trova il luogo ideale ed emblematico d'incontro dei più importanti esponenti della nuova arte. Per i pittori Macchiaioli e in generale per i frequentatori del celebre locale, la caricatura diventa insofferente risposta all'asfissia borghese e emblematica dello spirito che li anima, del loro impegno artistico e politico, le loro propensioni e le loro idiosincrasie; è il risultato del progressivo impegno di intellettuali che fanno della canzonatura una lente di ingrandimento per interpretare la realtà.