Una mostra in sintonia con le prime giornate d'autunno, quella che l'Unione cattolica artisti italiani, sezione della Spezia, ha proposto per inaugurare l'anno sociale.
Nei locali del circolo «Angiolo Del Santo», in via Don Minzoni 62, ventisette artisti hanno esposto le loro interpretazioni della «natura morta», un genere che nei secoli, specie dal Seicento in poi, ha goduto di una propria autonoma dignità nel panorama pittorico europeo. L' esposizione, che resterà visitabile fino al 20 ottobre, è stata presentata da Valerio Cremolini, alla presenza degli artisti e di un numeroso pubblico, che ha reso omaggio alle interessanti opere dei soci dell'associazione, presieduta da Mirella Raggi, ormai punto di riferimento importante nel panorama culturale ed artistico della città. Nella sua presentazione, Cremolini ha voluto ricordare anche il mecenate Amedo Lia, da poco scomparso, che con la sua donazione ha creato, fra l'altro, un'intera sezione del «suo» Museo dedicata proprio alla «natura morta». Le opere degli artisti cattolici, varie come sempre per tecniche e per interpretazioni, da quelle più classiche del tema, quasi «caravaggesche» (come il quadro di don Sergio Lanzola, per la prima volta fra gli espositori), a quelle più complesse e materiche (ci sono anche alcune sculture) sono però accomunate da uno sforzo sincero di offrire un'espressione genuina della propria individuale sensibilità artistica. Nello spirito cristiano, che vede l'arte come emanazione della bellezza del Creato.